Leggi il Diario di suor Faustina Kowalska :la misericordia divina nella mia anima on-line Scarica il Diario di suor Faustina Kowalska in pdf Diffondi la Divina Misericordia :ti invieremo gratuitamente il materiale illustrativo Diffondi le promesse relative alla recita della Coroncina alla Divina Misericordia La Madonna promette la salvezza dell'anima! Inizia ora i primi 5 sabati del mese VI° Quaderno - Parte 1 G.M.G. GLORIFICA, ANIMA MIA, L’INCONCEPIBILE MISERICOIRDIA DI DIO. SIA TUTTO A SUA GLORIA… Sr.Faustina del SS.mo Sacramento della Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia. Cracovia, 10.II.1938 Sesto quaderno. Il mio cuore è attratto là dove il mio Dio è nascosto, Dove giorno e notte rimane con noi; Velato dietro un'Ostia bianca, Dirige il mondo intero, comunica con le anime. Il mio cuore è attratto dove si nasconde il mio Signore, Dove il Suo amore è annientato, Ma il mio cuore sente che lì c'è l'acqua viva, il mio Signore vivo, benché celato dietro un velo. 10.II.1938. Durante la meditazione il Signore mi ha fatto conoscere la gioia del paradiso e dei santi, che gioiscono per il nostro arrivo. Amano Dio come l'unico oggetto del loro amore, ma amano anche noi teneramente e sinceramente; su tutti discende la gioia dal Volto di Dio, poiché Lo vediamo faccia a faccia. Quel Volto è così dolce che l'anima cade continuamente in estasi. È il Signore stesso che mi spinge a scrivere le preghiere e gli inni sulla Sua Misericordia e questi atti di adorazione premono sulle mie labbra. Ho notato che le espressioni in onore della Misericordia di Dio si presentano alla mia mente già formulate. Per questo ho deciso, per quanto sarà in mio potere, di metterle su carta; sento che Dio mi sollecita per questo. È venuta da me per un momento una consorella e, dopo una breve conversazione sull'obbedienza, mi ha detto: « Ah, ora comprendo come si sono comportati i santi. La ringrazio, sorella, una grande luce è scesa nella mia anima, ne ho ricavato molto profitto ». O mio Gesù, questa è opera Tua, sei stato Tu che hai parlato a quell'anima. La suora infatti è entrata da me quando io ero completamente immersa in Dio. Proprio in quel momento mi ha lasciato quel superiore raccogllmento. O mio Gesù, so che per essere utile alle anime, bisogna impegnarsi a raggiungere la più stretta unione con Te, o Amore eterno. Una parola di un'anima unita a Dio procura più bene alle anime che eloquenti dibattiti o prediche di un'anima imperfetta. 13.II.1938. Ho visto quanto malvolentieri Gesù va in alcune anime con la santa Comunione. E mi ha ripetuto queste parole: «In alcuni cuori vado come se andassi ad un'altra Passione». Durante l'ora santa che ho cercato di fare, ho visto Gesù sofferente, che mi ha detto queste parole: «Figlia Mia, non fare troppo caso al recipiente della grazia, ma bada maggiormente alla grazia che ti do, poiché il recipiente non sempre ti piace ed allora anche le grazie vengono meno. Voglio preservarti da questo e desidero che non faccia mai caso al recipiente con cui ti mando le Mie grazie. Tutta l'attenzione della tua anima sarà rivolta a corrispondere con la massima fedeltà alla Mia grazia». 14.II.38. Durante l'adorazione ho udito queste parole: «Prega per un'educanda, che ha tanto bisogno della Mia grazia». Conobbi che si trattava di N., ho pregato molto e la Misericordia di Dio avvolse quell'anima. Durante l'adorazione, dopo aver ripetuto più volte l'invocazione «Santo Dio » all'improvviso fui investita da una più viva presenza di Dio e venni trasportata in ispirito davanti alla Maestà Divina. E vidi come rendono gloria a Dio gli angeli ed i santi del Signore. E così grande questa gloria resa a Dio, che non voglio lasciarmi tentare a descriverla, perché non ne sono capace ed anche perché le anime non pensino che quello che ho scritto sia tutto. San Paolo, ora comprendo perché non hai voluto descrivere il paradiso, ma hai detto soltanto che « quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, nè mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che Lo amano ». Ed è così, che tutto, come è uscito da Dio, così a Lui ritorna e Gli rende una gloria perfetta. Ed ora, dopo averla esaminata, quanto trovo misera la gloria che io rendo a Dio. Che minuscola goccia è in confronto alla perfetta gloria del cielo! Oh, quanto sei buono, o Dio, che accetti anche la mia adorazione e rivolgi benignamente il Tuo Volto verso di me e fai conoscere che Ti è gradita la nostra preghiera! «Scrivi sulla Mia bontà ciò che ti viene in mente». Risposi: “Ma, Signore, e se scrivessi troppo?”. Ed il Signore mi rispose: «Figlia Mia, anche se tu parlassi contemporaneamente tutte le lingue degli uomini e degli angeli, non riusciresti a dire troppo, ma al contrario, glorificheresti solo in piccola parte la Mia bontà, la Mia insondabile Misericordia». O mio Gesù, poni Tu stesso le parole sulle mie labbra, affinché io Ti possa adorare degnamente. «Figlia Mia, sii tranquilla, fa' quello che ti ordino. I tuoi pensieri sono uniti ai Miei pensieri, perciò scrivi quello che ti viene in mente. Sei la segretaria della Mia Misericordia: ti ho scelta per questo incarico in questa vita e in quella futura. Voglio così, nonostante tutte le opposizioni che ti faranno; sappi che non cambierò ciò che è di Mio gradimento». Allora con grande umiltà mi sprofondai davanti alla Maestà di Dio. Però più mi umiliavo, più la presenza di Dio penetrava in me... O Gesù, mia unica consolazione. Oh, quanto è terribile l'esilio, e che sorta di foresta debbo attraversare! La mia anima avanza a fatica attraverso i paurosi grovigli di varie difflcoltà. Se non mi sostenessi Tu stesso, Signore, mi sarebbe assolutamente impossibile andare avanti. 16.II.1938. Mentre pregavo il vivo Cuore di Gesù, presente nel SS.mo Sacramento, secondo l'intenzione di un certo sacerdote, in un attimo Gesù mi fece conoscere la Sua bontà e mi disse: «Non gli darò pesi al di sopra delle forze». 27.II.38. Oggi sono stata a confessarmi dal Padre Andrasz. Mi sono comportata come desiderava Gesù. Dopo la santa confessione un cumulo di luce ha inondato la mia anima. Ad un tratto ho udito una voce: «E poiché sei una bambina, rimarrai accanto al Mio Cuore. Mi è più gradita la tua semplicità che le mortificazioni». Parole di Padre Andrasz: « Vivi maggiormente di fede. Prega perché la divina Misericortlia si diffonda di più e quest'opera, in buone mani, sia diretta bene. Tu cerca di essere qui una buona religiosa, sebbene potrebbe essere anche così come dici tu, ma cerca di essere qui una buona religiosa. Ed ora se senti quelle attrazioni divine e conosci che è il Signore che te le manda, seguile. Dedica alla preghiera tutto il tempo che le è assegnato e le annotazioni falle dopo la preghiera... 1.III.1938. Esercizi spIrituali di un giorno. Nella meditazione ho capito che debbo nascondermi il più profondamente possibile nel Cuore di Gesù, meditare sulla sua dolorosa Passione e penetrare nei sentimenti del Suo Cuore divino, che è pieno di Misericordia per i peccatori. Allo scopo di ottenere per loro Misericordia mi annienterò ogni momento, vivendo della volontà di Dio. 2.III.38. Ho iniziato la santa Quaresima come voleva Gesù, abbandonandomi totalmente alla Sua santa volontà ed accettando con amore tutto ciò che mi manda. Non posso fare maggiori mortificazioni, poiché sono molto debole. La lunga malattia mi ha lasciato completamente senza forze. Mi unisco a Gesù per mezzo delle sofferenze. Quando medito sulla Sua dolorosa Passione, le mie sofferenze fisiche diminuiscono. Il Signore mi ha detto: «Per tutta la Quaresima ti prendo alla Mia scuola. Voglio insegnarti a soffrire». Ho risposto: « Con Te, Signore, sono pronta a tutto » ed ho udito questa voce: «Ti è permesso bere dal calice dal quale bevo Io; oggi ti concedo questo onore esclusivo...». Oggi ho sentito in tutto il mio corpo la Passione di Gesù ed il Signore mi ha fatto conoscere la conversione di certe anime. 10.III38. Continue sofferenze fisiche. Sono sulla croce con Gesù. Una volta la M. Superiora mi disse: «Lei, sorella, manca nell'amore verso il prossimo, infatti lei mangia qualche cosa che poi le fa male e disturba le altre durante il riposo notturno». Io invece so con certezza che questi dolori che sento nelle viscere, non sono affatto provocati dal mangiare. Questa stessa cosa l'ha dichiarata il medico. Sono dolori organici o meglio sono una prova del Signore. Tuttavia dopo quella osservazione ho deciso di soffrire maggiormente di nascosto e di non chiedere aiuto, tanto è inutile, poiché rigetto le medicine che prendo. E sono riuscita un paio di volte a superare degli attacchi, di cui è al corrente soltanto Gesù. Questi dolori sono tanto violenti e forti fino a farmi perdere la conoscenza. Quando svengo sotto il loro incalzare e mi copro tutta d'un sudore freddo, allora incominciano a diminuire gradatamente. Talvolta durano fino a tre ore e più. O mio Gesù, sia fatta la Tua santa volontà, accetto tutto dalle Tue mani. Se accetto le estasi ed i rapimenti d'amore fino a dimenticare quello che avviene attorno a me, è giusto che accetti con amore queste sofferenze che mi tolgono la lucidità di mente. Quando venne il medico e io non potei, come le altre suore, scendere da lui in parlatorio, chiesi che venisse da me, perché non potevo scendere per un certo impedimento. Dopo un momento il medico venne nella cella, e, dopo avermi visitato, disse: « Dirò tutto alla suora infermiera ». Quando venne la suora infermiera, dopo che era andato via il medico, le dissi il motivo per cui non ero potuta scendere in parlatorio. Essa però mi mostrò un accentuato malumore. E quando le domandai: «Sorella, che cosa ha detto il medico dei miei dolori?», mi rispose che non aveva detto niente e che non erano niente. «Ha detto che la malata fa i capricci». E se ne andò. Allora dissi a Dio: «Cristo, dammi la forza e la capacità di soffrire, infondimi nel cuore un amore puro per quella suora». Per tutta la settimana non si affacciò più da me. I dolori invece si ripetevano e duravano quasi tutta la notte e sembrava che fosse ormai giunta la fine. I superiori si decisero a rivolgersi ad un altro medico ed egli confermò che la situazione era grave ed a me disse: «Ormai non è più possibile rimettere in sesto la salute. Si può ancora migliorare qualche cosa, ma non è il caso di parlare di una guarigione completa». Prescrisse una medicina per i dolori e dopo che l'ebbi presa non si ripeterono più i gravi attacchi di prima. «Ma se lei, sorella, viene da me in sanatorio faremo in modo di risistemarla in salute, per quanto ciò è ancora possibile». Il medico insistette perché andassi là a curarmi. O mio Gesù, come sono singolari i Tuoi decreti! Gesù mi ordina di scrivere tutte queste cose a conforto di altre anime che potrebbero trovarsi esposte a simili situazioni di sofferenza. Nonostante che mi sentissi molto debole, per volere delle superiore, mi recai da quel medico. La suora che m'accompagnava lo faceva malvolentieri e me lo dimostrò parecchie volte. Ad un tratto mi disse: « Come faremo? Non ho i soldi sufficienti per la carrozza ». Non le risposi nulla. «Ma forse non ci saranno nemmeno carrozze. Come faremo a percorrere tutta quella strada? ». Diceva questo e molte altre cose unicamente per mettermi in agitazione, poiché le care superiore avevano dato denaro a sufficienza e ne rimase. Avendo capito dentro di me tutta questa storia, mi misi a ridere e dissi a quella suora: «Io sono pienamente tranquilla, affidiamoci a Dio». Ma notai che la mia profonda serenità la irritava. Allora mi misi a pregare per lei. O mio Signore, tutto questo per Te, per ottenere Misericordia per i poveri peccatori. Quando tornai ero talmente stanca che avrei dovuto coricarmi subito. Ma c'era la confessione trimestrale, cercai quindi di andare a confessarmi, poiché avevo bisogno non solo della confessione, ma anche di chiedere consigli al direttore spirituale. Cominciai a prepararmi, ma siccome mi sentivo così debole decisi di chiedere alla Madre Superiora il permesso di passare avanti alle novizie, perché non mi sentivo bene. La M. Superiora rispose: « Sorella, cerchi la Maestra delle novizie. Se è d'accordo che lei passi avanti, va bene ». C'erano però solo tre suore che dovevano confessarsi, perciò attesi, dato che non avevo forza per andare a cercare la Maestra. Però quando entrai in confessionale mi sentivo così male, che non mi fu possibile fare il rendiconto sulla mia anima, riuscii appena a confessarmi. In tale circostanza compresi quanto occorra lo spirito, la sola lettera non fa crescere l'amore. Oggi ci sono stati dei malintesi fra la Superiora e me. Non c'è stata colpa nè da parte sua né da parte mia, ma la sofferenza morale è rimasta per non aver potuto chiarire la cosa, perché era un segreto. Per questo ho sofferto, sebbene con una parola avrei potuto dimostrare la verità. 20. Oggi ho accompagnato in ispirito un'anima agonizzante. Le ho ottenuta la fiducia nella Misericordia di Dio. Quell'anima era sull'orlo della disperazione. La notte che ho appena passato la conosci soltanto Tu, Signore. L'ho offerta per i poveri peccatori induriti, per impetrare loro la Tua Misericordia. Qui tagliami, qui bruciami, purché Tu mi dia le anime dei peccatori, e specialmente... O Gesù, con Te nulla va perduto; Tu hai tutto, dammi le anime... dei peccatori. Durante l'adorazione, nel corso delle funzione delle « Quarant'ore », il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, scrivi che le colpe involontarie delle anime non impediscono il Mio amore verso di esse, né Mi sono d'ostacolo nell'unirMi ad esse, invece le colpe anche le più piccole, ma volontarie, ostacolano le Mie grazie e non posso colmare tali anime dei Miei doni». 25.III.38. Oggi ho visto Gesù sofferente, che si è chinato su di me e con un lieve sussurro ha detto: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare i peccatori». All'improvviso penetrò nella mia anima un fuoco d'amore per la salvezza delle anime. Quando tornai in me, sapevo in che modo dovevo salvare le anime e mi preparai a maggiori sofferenze. 1.IV.38. Oggi sto subendo un nuovo peggioramento. La febbre alta comincia a consumarmi. Non posso prendere alcun nutrimento. Desideravo bere qualche cosa per rianimarmi, ma il caso volle che non trovassi nemmeno un po' d'acqua nella mia brocca. O Gesù, tutto per ottenere Misericordia per le anime. Avevo appena rinnovata l'intenzione con amore più grande del solito, quando entra una novizia e mi porge una grossa arancia, mandatami dalla Madre Maestra. Ho visto in ciò il dito di Dio. La cosa si ripeté ancora qualche altra volta. A quel tempo, sebbene si conoscessero le mie necessità, non ricevevo mai da mangiare qualche cosa che mi rianimasse un po', per quanto lo domandassi, ma vedevo che Dio voleva sofferenze e sacrifici. Non descrivo nei particolari questi rifiuti, perché sono molto irritanti e difficili da credere. Dio però può esigere sacrifici anche di questo genere. Una volta che avevo intenzione di dire alla Madre Superiora che desideravo molto che mi permettesse di tenere nella cella qualche cosa per spegnere la grande sete che avevo, prima che glielo chiedessi, la Madre stessa cominciò a dire: « Sorella, è ora di finirla con questa malattia, in un modo o in un altro. Bisognerà intraprendere una cura o qualcos'altro, ma così non si può andare avanti». Dopo un po', quando rimasi sola dissi: « Cristo, che debbo fare? ChiederTi la salute o la morte? ». Non avevo un ordine preciso, perciò m'inginocchiai e dissi: « Avvenga di me secondo la Tua santa volontà. Gesù, fa' con me quello che Ti piace ». In quel momento mi sentii come fossi sola e varie tentazioni mi assalirono, ma trovai serenità e luce in una fervida preghiera e compresi che la Superiora mi aveva soltanto messa alla prova. Non so come sia successo, ma la stanza in cui giacevo era così trascurata che talvolta non veniva affatto riassettata per più di due settimane. Spesso nessuno accendeva la stufa e per questo motivo la tosse aumentava. Qualche volta lo chiedevo, ma altre volte mi mancava il coraggio di chiederlo. Una volta che venne a farmi visita la Madre Superiora, domandò se era il caso di accendere di più, risposi di no, poiché faceva già caldo fuori ed avevamo la finestra aperta. Primo venerdì. Quando presi in mano « Il Messaggero del Sacro Cuore » e lessi la notizia della canonizzazione di Sant'Andrea Bobola, all'improvviso la mia anima fu invasa da un desiderio così grande che anche da noi ci fosse una santa, che scoppiai a piangere come una bambina, perché da noi non c'era una santa e dissi al Signore: « Conosco la Tua generosità, ma sembra che Tu sia meno generoso con noi ». E proruppi nuovamente in pianto come una bambina. E Gesù mi disse: «Non piangere, tu lo sei». Allora la mia anima venne inondata dalla luce divina e mi fu fatto conoscere quanto dovrò soffrire e dissi al Signore: « Come avverrà questo, dato che Tu mi hai parlato di un'altra congregazione? ». Ed il Signore mi rispose: «Non è affar tuo sapere come ciò avverrà, tu devi solo essere fedele alla Mia grazia e fare sempre ciò che è in tuo potere e che ti è permesso dall'obbedienza». 10.IV.1938. Domenica delle Palme. Sono stata alla santa Messa, ma le forze non mi hanno permesso di andare a prendere la palma. Mi sentivo così debole che a malapena ho potuto resistere per il tempo della santa Messa. Durante la santa Messa Gesù mi ha fatto conoscere la sofferenza della Sua anima ed ho sentito chiaramente come quegli inni, quegli Osanna, si ripercuotevano con un'eco dolorosa sul Suo Sacratissimo Cuore. Anche la mia anima è stata inondata da un mare di amarezza ed ogni Osanna mi trapassava il cuore da parte a parte. Tutta la mia anima venne attratta vicino a Gesù. Sentii la voce di Gesù: “Figlia Mia, la tua partecipazione alle Mie sofferenze è un refrigerio per Me; la tua anima acquista una bellezza particolare meditando la Mia Passione”. La santa Comunione l'ho ricevuta su in alto, dato che non era il caso di scendere giù in cappella, poiché ero molto indebolita a causa di un'abbondante sudorazione e quando per un po' cessava il sudore, cominciavano i brividi e la febbre. Mi sentivo estremamente debole. Oggi la santa Comunione ce l'ha portata un Padre Gesuita. Dopo aver dato il Signore a tre suore e poi a me, pensava che io fossi l'ultima, perciò mi ha dato due particole. Ma è mancata per una novizia che si trovava in un'altra cella. Il sacerdote è andato una seconda volta e le ha portato il Signore, ma Gesù mi ha detto: «Vado malvolentieri in quel cuore, per questo hai ricevuto due Ostie, perché ho indugiato a scendere in quell'anima, che si oppone alla Mia grazia. Non gradisco essere ospite in un'anima così». In quell'istante la mia anima venne attirata vicino a Lui ed ottenni una profonda luce interiore per cui compresi intimamente tutta l'opera della Misericordia. Fu un lampo, ma più evidente che se avessi osservato per ore intere con gli occhi del corpo. Tuttavia per scrivere almeno qualche cosa, debbo usare parole che non esprimono in pieno ciò per cui si è rallegrata la mia anima vedendo la gloria della Misericordia Divina. La gloria della Divina Misericordia già risuona, nonostante gli sforzi dei nemici e dello stesso satana che odia accanitamente la Misericordia di Dio, ma quest'opera gli strapperà il maggior numero di anime. Per questo lo spirito delle tenebre tenta talvolta violentemente persone buone, affinché ostacolino quest'opera. Ma ho conosciuto chiaramente che la volontà di Dio già si sta adempiendo e si compirà fino all'ultima goccia. I massimi sforzi dei nemici non annulleranno nemmeno il più piccolo dettaglio di ciò che il Signore ha stabilito. Non importa se ci sono dei momenti nei quall quest'opera sembra completamente annientata: essa allora si rafforza. La mia anima fu colmata da una pace così profonda quale non avevo mai provato. Dopo questa assicurazione da parte di Dio, che nulla potrà più cancellare, questa profonda pace che nulla può turbare, anche se dovessi attraversare le prove più difficili, sono tranquilla. E Dio stesso che dirige quest'opera. Ho passato tutta la giornata a ringraziare e la riconoscenza m'inondava l'anima. O Dio, quanto sei buono! Quanto è grande la Tua Misericordia! Visiti con grazie così grandi me, che sono la più miserabile polvere. Gettandomi ai Tuoi piedi con la faccia a terra, o Signore, riconosco in sincerità di cuore che per nulla ho meritato nemmeno la più piccola delle Tue grazie e che se Tu Ti dai a me tanto generosamente, è solo per la Tua inconcepibile bontà. Per questo, quanto più grandi sono le grazie che il mio cuore riceve, tanto maggiore è l'umiltà in cui sprofonda. 19.IV.1938. Durante la ricreazione una suora ha detto: “Suor Faustina è così malridotta di salute che cammina appena, ma sarebbe bene che morisse al più presto, perché sarà santa”. Allora è intervenuta una delle suore direttrici: « Che morirà lo sappiamo, ma se sarà santa, è un punto interrogativo». Su questo argomento hanno cominciato ad arrivare battute pungenti. Io tacevo, ho detto una sola parola, ma avendo visto che la conversazione si inaspriva, ho preferito il silenzio. Attualmente ricevo lettere curiose dalle consorelle che si trovano in altre case ed assieme alle quali ho fatto il noviziato. Alle volte mi fanno ridere molto e mi diverto. Sono di questo genere: « Cara Suor Faustina, ci dispiace molto che lei sia così gravemente malata, ma siamo molto liete al pensiero che quando il Signore Gesù la prenderà, lei, sorella, pregherà per noi, poiché lei può molto presso il Signore ». Una suora si è espressa in questo modo: « Quando morirà, sorella, mi prenda sotto la sua speciale protezione, poiché lei me lo potrà fare sicuramente ». Un'altra si esprime così: « Io aspetto con impazienza che il Signore Gesù la prenda, sorella, poiché so quello che avverta e desidero molto che lei muoia, sorella». Avrei voluto chiederle cosa pensava della mia morte, ma ho fatto una mortificazione ed ho risposto: «Di me peccatrice avverrà ciò che avviene di tutti i peccatori, se la Misericordia di Dio non mi protegge». 20.IV.38. Partenza per Prsdnik. Ero molto mortificata perché avrei dovuto stare nella corsia comune, dove sarei stata esposta a vari inconvenienti. Se si fosse trattato di una settimana o due, ma per un periodo così lungo, due mesi e forse più... La sera andai dal Signore Gesù per un lungo colloquio. Quando vidi Gesù, Gli aprii il mio cuore e Gli esposi tutte le difficoltà, le mie apprensioni ed i miei timori. Gesù mi ascoltò con amore, poi disse: «Sta' tranquilla, bambina Mia, Io sono con te. Parti con la massima serenità. È tutto pronto, ho ordinato nel modo che Mi è proprio di approntare per te una stanzetta separata». Così tranquillizzata, andai a riposare col cuore pieno di gratitudine. Il giorno dopo mi accompagnò Suor Felicia. Andai con profonda serenità e libertà di spirito. Quando arrivammo ci dissero che per Suor Faustina c'era una stanzetta solo per lei. Appena entrammo in quella cameretta, ci meravigliammo che tutto fosse stato sistemato con tanta grazia, tutto così pulito, coperto con tovagliette, abbellito con fiori. Le suore avevano messo sul comodino un bell'agnellino pasquale. Vennero subito tre suore del Sacro Cuore che prestano servirio in questo sanatorio, mie vecchie conoscenze e mi accolsero affettuosamente. Suor Felicia era stupita per tutto questo. Ci salutammo cordialmente e se ne andò. Quando rimasi sola a tu per tu col Signore Gesù, Lo ringraziai per questa grande grazia. Gesù mi disse: «Stai tranquilla, Io sono con te». Ero stanca e m'addormentai. La sera venne la suora che aveva il compito di assistermi, e mi disse: «Sorella, domani lei non avrà il Signore Gesù, perché è molto affaticata e poi in seguito vedremo come andrà». La cosa mi addolorò enormemente, ma risposi con molta calma: « Va bene », affidandomi completamente al Signore e cercai di addormentarmi. La mattina feci la meditazione e mi preparai per la santa Comunione, benché non dovessi ricevere il Signore Gesù. Quando il mio desiderio ed il mio amore raggiunsero il grado più alto, all'improvviso vidi accanto al mio letto un Serafino, che mi porse la santa Comunione pronunciando queste parole: « Ecco il Signore degli Angeli ». Dopo che ebbi ricevuto il Signore, il mio spirito s’immerse nell'amore di Dio e nello stupore. Il fatto si ripeté per tredici giorni, però non avevo la certezza che il giorno dopo me l'avrebbe portata, ma abbandonandomi a Dio, avevo fiducia nella Sua bontà, e non osavo nemmeno pensare che l'indomani avrei ricevuto la santa Comunione in quel modo. Il Serafino era circondato da un grande splendore, traspariva da lui la divinizzazione e l'amor di Dio. Aveva una veste dorata e su di essa indossava una cotta trasparente ed una stola pure trasparente. Il calice era di cristallo ed era coperto da un velo trasparente. Appena m'ebbe dato il Signore, scomparve. Una volta che avevo un dubbio, che mi era venuto poco prima della santa Comunione all'improvviso venne di nuovo il Serafino con il Signore Gesù. Io però rivolsi una domanda al Signore Gesù, e non avendo ricevuto risposta, dissi al Serafino: « Mi potresti confessare? ». Ma egli mi rispose: «Nessuno spirito celeste ha questo potere». In quell'istante l'Ostia si posò sulle mie labbra. La domenica la suora che mi assisteva mi disse: «Finalmente oggi il sacerdote le porterà Gesù». Risposi: «Va bene». E me Lo portò. Dopo un certo tempo ottenni il permesso di alzarmi e quindi andavo alla santa Messa ed a far visita al Signore. Dopo la prima visita il medico confermò che il mio stato era grave. « Sospetto, sorella, che si tratti di quello di cui lei mi domanda, ma Dio onnipotente può tutto». Quando rientrai nella mia stanzetta, m'immersi in una preghiera di ringraziamento per tutto ciò che il Signore mi aveva mandato per tutta la vita, sottomettendomi completamente alla Sua santissima volontà. Un abisso di gioia e di serenità inondò la mia anima. Provavo una pace così profonda che se la morte fosse sopraggiunta in quel momento non le avrei detto: « Aspetta, poiché ho ancora delle faccende da sbrigare ». No, ma l'avrei salutata con gioia, perché sono pronta all'incontro con il Signore non solo da oggi, ma dal momento in cui ho posto la mia fiducia completamente nella Misericordia di Dio, abbandonandomi totalmente alla Sua santissima volontà, piena di Misericordia e di pietà. So quello che sono da me stessa... Domenica in Albis. Oggi mi sono offerta di nuovo al Signore come vittima d'olocausto per i peccatori. O mio Gesù, se si sta già avvicinando la fine della mia vita, Ti supplico nel modo più umile, accetta la mia morte in unione con Te, come un sacrificio d'olocausto, che oggi con prontezza di spirito e piena consapevolezza della mia volontà io offro a Te per un triplice scopo: Primo - affinché l'opera della Tua Misericordia si diffonda nel mondo intero e perché la festa della Divina Misericordia venga solennemente approvata e celebrata; Secondo - affinché i peccatori e specialmente le anime agonizzanti si rivolgano alla Tua Misericordia, riportando gli indicibili frùtti di questa Misericordia; Terzo - affinché nell'insieme l'opera della Tua Misericordia venga attuata secondo i Tuoi desideri e per una certa persona che dirige quest'opera... Accetta, o pietosissimo Gesù, questa mia povera offerta, che Ti ho fatto oggi al cospetto del cielo e della terra. Il Tuo Sacratissimo Cuore, pieno di Misericordia, completi ciò che in essa manca e la offra al Padre Tuo per la conversione dei peccatori. O Cristo, desidero le anime! 8.V.1938. Oggi ho visto due pilastri molto grandi innalzati da terra, uno l'avevo innalzato io e l'altro una certa persona, S. M., con uno sforzo inaudito, enorme fatica e impegno. E quando il pilastro fu innalzato, non sapevo io stessa dove avessi preso tanta forza. Ed ho conosciuto che non l'avevo fatto con le mie forze, ma col vigore datomi dall'alto. Quei due pilastri distavano tra loro lo spazio di questa immagine. Ed ho visto questa immagine sospesa fra i due pilastri molto in alto. In un attimo su quei due pilastri è sorto un grande tempio, sia la parte interna che l'esterna. Ho visto una mano che rifiniva quel tempio, ma non ho visto la persona. All'esterno ed all'interno del tempio c'era una grande moltitudine di gente ed i rivoli che uscivano dal Cuore pietosissimo di Gesù si spandevano sopra tutti. Oggi, dopo la santa Comunione, Gesù mi ha detto: «Figlia Mia, dammi le anime. Sappi che il tuo compito è quello di conquistarMi le anime con la preghiera e col sacrificio, incitandole alla fiducia nella Mia Misericordia». Oh, quanto desidero la gloria della Tua Misericordia! Per me amarezza e sofferenze. Quando vedo la gloria della Tua Misericordia sono felice oltre misura. Ogni disonore, ogni umIliazione, ogni degradazione cadano pure su di me, purché risuoni la gloria ed il culto della Tua Misericordia; a me basta questo. IL CREATORE E LA CREATURA. Ti adoro Creatore e Signore nascosto nel SS.mo Sacramento. Ti adoro per tutte le opere delle Tue mani, nelle quali si rivela tanta sapienza, bontà e Misericordia. O Signore, hai seminato tanta bellezza sulla terra ed essa mi parla della Tua bellezza, benché sia soltanto un pallido riflesso di Te, Bellezza inconcepibile. E sebbene Ti sia nascosto Ti tenga occultato ed abbia nascosto la Tua bellezza il mio occhio illuminato dalla fede Ti raggiunge e la mia anima riconosce il suo Creatore, suo sommo bene, ed il mio cuore s'immerge totalmente in una preghiera di adorazione. O mio Creatore e Signore, la Tua bontà m'incoraggia a parlarTi, la Tua Misericordia fa scomparire fra di noi l'abisso che separa il Creatore dalla creatura. È una delizia per il mio cuore parlare con Te, o Signore. In Te trovo tutto ciò che il mio cuore può desiderare. Qui la Tua luce illumina il mio intelletto e lo rende idoneo a conoscerTi sempre più profondamente. Qui sul mio cuore scendono torrenti di grazie, qui la mia anima attinge la vita eterna. O mio Creatore e Signore, Tu solo oltre a questi doni mi dai Te stesso e Ti unisci strettamente alla Tua misera creatura. Qui i nostri cuori si comprendono senza ricorrere alle parole, qui nessuno è in grado dì interrompere il nostro colloquio. Quello di cui parlo con Te, o Gesù, è un nostro segreto, di cui le creature non saranno messe al corrente e su cui gli angeli non osano rivolgere domande. Si tratta di perdoni segreti, che conosciamo solo Gesù e io; è un segreto della Sua Misericordia che abbraccia singolarmente ogni anima. Per questa Tua inconcepibile bontà, Ti adoro, o Creatore e Signore, con tutto il cuore e con tutta l'anima. E benché questa mia adorazione sia tanto misera ed insignificante, tuttavia sono tranquilla perché so che Tu conosci che essa è sincera, sebbene così inadeguata... Mentre scrivevo le parole di cui sopra, ho visto Gesù chinato su di me, che mi ha chiesto: «Figlia Mia, che cosa scrivi?». Ho risposto: « Scrivo di Te, o Gesù, del Tuo nascondimento nel SS.mo Sacramento, del Tuo insondabile amore e della Tua Misericordia verso gli uomini». E Gesù mi ha detto: «Segretaria del Mio mistero più profondo, sappi che sei in confidenza esclusiva con Me. Il tuo compito è quello di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia Misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me. E perciò desidero che tutti i momenti liberi li dedichi a scrivere». «Ma, Signore, avrò sempre almeno un momentino per scrivere qualcosa?». E Gesù ha risposto: «Non è affar tuo pensare a questo, fa' soltanto quanto puoi. Io disporrò sempre le circostanze in modo che tu possa eseguire con facilità quello che voglio...». Oggi è venuta a trovarmi una persona secolare, per colpa della quale ho avuto molti dispiaceri. Ha abusato della mia bontà mentendo su parecchie cose. In un primo momento, appena l'ho vista, mi si è gelato il sangue nelle vene, dato che mi è venuto davanti agli occhi tutto quello che avevo dovuto soffrire per causa sua, sebbene avessi potuto liberarmene con una sola parola. E mi è passata per la testa l'idea di farle conoscere la verità in modo deciso ed immediato. Ma subito mi si è presentata davanti agli occhi la divina Misericordia ed ho deciso di comportarmi come si sarebbe comportato Gesù al mio posto. Ho cominciato a parlare con lei con dolcezza e, siccome ha voluto conversare con me a quattr'occhi, le ho fatto chiaramente conoscere, in maniera molto delicata, il triste stato della sua anima. Ho visto la sua profonda commozione, sebbene la nascondesse davanti a me. In quel momento è entrata una terza persona, perciò il nostro colloquio a tu per tu è stato interrotto. Quella persona mi ha chiesto un bicchier d'acqua ed altre due cose che le ho dato ben volentieri. Ma se non fosse intervenuta la grazia di Dio, non sarei stata in grado di agire in questo modo con lei. Quando se ne sono andate ho ringraziato Iddio per la Sua grazia che mi ha sostenuto in questo tempo. Ad un tratto ho sentito queste parole: «Sono contento che ti sia comportata come una vera figlia Mia. Sli sempre misericordiosa, come sono misericordioso Io. Ama tutti per amore verso di Me, anche i più grandi nemici, in modo che si possa riprodurre in pieno nel tuo cuore la Mia Misericordia». O Cristo, è vero che occorrono sacrifici molto grandi, ma con la Tua grazia si può fare tutto. Oggi mi sentivo abbastanza bene ed ero lieta perché pensavo di fare l'ora santa. Quando ho iniziato l'ora santa, in quello stesso momento le mie sofferenze fisiche sono talmente aumentate, che non sono stata più in grado di pregare. Passata l'ora santa, sono cessati anche i miei dolori e mi sono lamentata col Signore perché desideravo tanto immergermi nella Sua amara Passione e le sofferenze non me l'hanno permesso. E Gesù allora mi ha risposto: «Figlia Mia, sappi che se ti faccio provare e conoscere più profondamente le Mie sofferenze, è una Mia grazia, ma quando provi l'offuscamento dell'intelletto e le tue sofferenze sono grandi, allora partecipi vivamente alla Mia Passione e ti rendo completamente simile a Me. A te tocca sottometterti alla Mia volontà, specialmente in quei momenti, più che in qualsiasi altro...». Assisto spesso anime di agonizzanti ed ottengo loro la fiducia nella divina Misericordia ed imploro da Dio la magnanimità della grazia divina che vince sempre. La Misericordia di Dio talvolta raggiunge il peccatore all'ultimo momento, in modo singolare e misterioso. All'esterno a noi sembra che tutto sia perduto, ma non è così; l'anima illuminata dal raggio di una vigorosa ultima grazia divina, si rivolge a Dio all'ultimo momento con un tale impeto d'amore che, in un attimo, ottiene da Dio il perdono delle colpe e delle pene. All'esterno però non ci dà alcun segno né di pentimento né di contrizione, poiché essi [sic!] non reagiscono più alle cose esterne. Oh, quanto imperscrutabile è la divina Misericordia! Ma, orrore! Ci sono anche delle anime che respingono volontariamente e consapevolmente tale grazia e la disprezzano. Sia pure durante l'agonia, Iddio misericordioso dà all'anima un lucido momento interiore, in cui, se l'anima vuole, ha la possibilità di tornare a Dio. Però talvolta nelle anime c'è un'ostinazione così grande, che scelgono consapevolmente l'inferno, rendendo vane tutte le preghiere che altre anime innalzano per loro a Dio e gli stessi sforzi di Dio... |
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