I primi cinque sabati I primi venerdì del mese Il volto sanguinante di gesù

1Tessalonicesi 5 19-21

Non spegnete lo Spirito,non disprezzate le profezie;esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono.

 

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Sintesi dei Messaggi di Gesù a Maria Valtorta

- Da un clero troppo cultore di razionalismo e troppo al servizio del potere politico, non può che venire un periodo molto oscuro per la chiesa. (11.XII.43, Quaderno 10)

- Nell' ultimo giorno, quando il tempo e gli uomini saranno illuminati da ogni punto e lato, si vedrà la ingrata lacuna lasciata da voi, cattolici, da secoli, mentre gli altri, idolatri ed eretici, affascinati dal Cristo, signore santo, saranno affluiti con le loro anime. (28.XI.43, Quaderno 9)

- Come i primi martiri, gli ultimi saranno falciati... nella persecuzione nella persecuzione estrema. (23.VII.43. Quaderno 4)

- Malattie ripugnanti a marchio del vostro vizio, sangue nelle acque... fuoco dal sole... tenebre... tutto ciò per indurvi a riflettere e a pentirvi. E non gioverà. Continuerete a precipitare... preparando la strada al re d'Oriente ossia al figlio del male. (24.VII.43, Quaderno 2)

- Non vi resta che pregare per coloro che dovranno subire... perchè la forza non manchi in essi e non passino a far parte di coloro che bestemmieranno Dio invece di chiamarlo in loro aiuto. Molti di questi sono già sulla terra e il loro seme sarà sette volte più demoniaco di essi. (20.VIII.43, Quaderno 2)

- La fame, la spada, la pestilenza vi stringeranno i corpi con le loro funi e disperazione e terrore per le anime cieche. (29.XII.43)

- Quando l'ultimo tentativo sarà compiuto. Satana verrà per l'ultima volta e troverà seguaci ai quattro angoli della Terra. (22.VIII.43, Quaderno 2)

- La carestia e la mortalità per le epidemie saranno uno dei segni precursori della mia seconda venuta. La fame dalle rapine e dalla guerra... dall'arresto, per volere di Dio, delle leggi cosmiche per cui il gelo aspro e protratto, per cui le stagioni saranno invertite... la fame tormenterà crudelmente questa razza proterva e nemica di Dio. (29.X.43, Quaderno 8)

- Vinto l'anticristo, verrà il periodo di pace per dare tempo agli uomini, percorsi dallo stupore delle sette piaghe e della caduta di Babilonia, di raccogliersi sotto il mio segno. (27.VIII.43, Quaderno 3)

Verrà l'Anticristo

23 ottobre 1947.

 

Dice Gesù: "Il tuo Anno Santo lo hai avuto nel tuo cinquantesimo anno. Mi hai avuto come tu sola sai. E resti in questo tuo anno giubilare sinché esso ti si muterà in un secolo eterno di pace paradisiaca. Ma l'Anno Santo che verrà dovrà essere marcato da un suo carattere speciale: il carattere mariano".

È stato celebrato l'Anno Santo straordinario nel 19°mo centenario della mia Passione. La Sapienza  infinita amerebbe che fosse celebrato anche questo altro centenario della Assunzione gloriosa di mia Madre al Cielo, e che questa celebrazione desse uno speciale carattere al prossimo Anno Santo. La Sapienza infinita amerebbe che fosse sentito questo dovere, questo bisogno, questa previdenza di dare carattere di trionfo mariano e perciò di incentivo al culto per Maria, Salvezza vostra - in questo scorcio terribile di questo secolo terribile nel quale può avvenire la completa apertura dei sette sigilli per punizione di Dio - al prossimo Anno Santo. Già da troppi secoli la cristianità attende questa proclamazione trionfale della Vergine Madre, da Dio assunta in Cielo per essere gioia a Dio di cui fu Tempio vivo in terra, e Regina dei celesti cori e del popolo dei Santi.

In verità molti dei sigilli sono già stati aperti. Ma guai se fossero aperti tutti, e se lo saranno! Anticipate l'ora del trionfo della Donna, capostipite dei segnati del segno dei servi di Dio, degli eletti la cui dimora è il Cielo. Anticipate l'ora del trionfo di Maria, su Satana, sul mondo, la materia, la morte, vinta da Noi due volte, vinta in Lei creatura anche nel non conoscere la morte spirituale del peccato oltreché nella carne sua, che non si corruppe e che qui vive. Anticipate l'ora del trionfo di Maria. Si uniscano agli Angeli, capitanati da Michele, gli uomini, donne, fanciulli, della Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana, perché sia abbattuto per  un tempo il dragone dalle sette teste, dieci corna e sette diademi maledetti: le sette seduzioni.

E la cristianità abbia tempo per riunirsi e fortificarsi nella carità e nella fede e stringersi in difesa per l'ultima battaglia. Guai se venisse proclamata regina la donna vestita di porpora e scarlatto, cui fa trono la bestia immonda dai nomi di bestemmia, prima che sia proclamata Regina degli Angeli e degli uomini, con parola infallibile, la Donna vestita di sole, i cui piedi calcano la luna e il cui capo s'incorona di stelle.

Non vi può essere una seconda Redenzione compiuta da Me Cristo. Ma ancor una ve ne può essere per salvare dalle spire infernali un più gran numero di spiriti: quella di Maria gloriosa. Nel culto di Lei sta il segreto dell'estrema redenzione. Se sentiranno Me nelle parole dell'Opera, comunicherai queste altre parole a Colui che sai".

Dice Gesù:"Per avere avuto da 20 secoli tutto quanto è necessario perché l'uomo possa possedere il Regno eterno e raggiungere il fine per cui fu creato, non vi sarà una seconda redenzione da parte dell'Uomo-Dio. L'uomo, che per debolezza perda la Grazia, ha i mezzi per riacquistarla e redimersi. Come da se cade, così da se può redimersi, usando i doni perpetui che Cristo ha istituiti per tutti gli uomini che vogliano attingervi. E non verrà per una seconda Evangelizzazione, il Verbo del Padre. Non verrà personalmente. Eppure evangelizzerà. Susciterà nuovi evangelizzatori che evangelizzeranno il suo Nome.

Evangelizzeranno in una forma nuova, consona ai tempi, forma nuova che sostanzialmente non cambierà il Vangelo eterno, nè la grande Rivelazione, ma la amplierà, completerà e renderà comprensibile e accettabile anche a coloro che, a causa del loro ateismo o della loro incredulità sui Novissimi e su molte altre verità rivelate, adducono la ragione che "non possono credere cose che non comprendono, né amare essi di cui si conosce troppo poco, e quel poco è tale da spaurire e sconfortare in luogo di attirare e incoraggiare".

Nuovi evangelizzatori. In verità ci sono già, anche se il mondo in parte li ignora e in parte li osteggia. Ma saranno sempre più numerosi, e il mondo, dopo averli ignorati, o scherniti, od osteggiati, quando il terrore prenderà gli stolti che ora deridono i nuovi evangelizzatori, si volgerà a loro perchè siano forza, speranza, luce nelle tenebre, nell'orrore, nella tempesta della persecuzione degli anticristi in atto. Perchè se è vero che prima della fine dei tempi sorgeranno sempre più dei falsi profeti servi dell'Anticristo, altrettanto è vero che il Cristo Signore opporrà ad essi sempre più numerosi suoi servi, suscitando novelli apostoli là dove meno lo si crede.

E dato che l'infinita Misericordia, per pietà dei miseri uomini travolti dalla bufera di sangue, di fuoco, di persecuzione, di morte, farà risplendere sul mare di sangue e d'orrore la pura Stella del Mare, Maria, che sarà la precorritrice del Cristo nella sua ultima venuta, questi nuovi evangelizzatori   evangelizzeranno Maria, in verità troppo lasciata in ombra dagli Evangelisti e dagli Apostoli e Discepoli tutti, mentre una più vasta conoscenza di Lei avrebbe ammaestrato tanti, impedendo tante cadute. Perchè Ella è Corredentrice e Maestra.

Maestra di vita pura, umile, fedele, prudente, pietosa, pia, nella casa e tra le genti del suo tempo. Maestra sempre, nei secoli, degna d'esser tanto più conosciuta  più il mondo scende verso il fango e la tenebra, per esser tanto più imitata onde riportare il mondo verso ciò che non è tenebra e fango. I tempi che avanzano saranno tempi di guerra non solo materiale, ma soprattutto di guerra tra materialità e spirito.

L'Anticristo  cercherà di trascinare le creature razionali verso il pantano di una vita bestiale. Il Cristo cercherà di impedire questo rinnegamento, non solo della religione ma persino della ragione, aprendo orizzonti nuovi e vie illuminate di luci spirituali, suscitando, in chiunque apertamente   non lo respinga, un risveglio potente dello spirito, risveglio aiutato da questi nuovi evangelizzatori non soltanto del Cristo ma della Madre di Dio. Alzeranno lo stendardo di Maria. Porteranno a Maria. E Maria, che già una volta fu causa e fonte, indiretta ma sempre potente, della redenzione dell'uomo, lo sarà ancora. Perchè Ella è la Santa Avversaria del perfido Avversario, e il suo calcagno è destinato a schiacciare in perpetuo l'infernale dragone, come la Sapienza, che ha fatto in Lei sede, è destinata a vincere le eresie che corrompono anime ed intelletti.

In quel tempo, che è inevitabile che venga, in cui le tenebre lotteranno con la luce, la bestialità con lo spirito, la satanicità con i superstiti figli di Dio, Babilonia con  la Gerusalemme celeste, e le lussurie di Babilonia, le triplici lussurie, strariperanno come acque fetide e incontenibili, infiltrandosi per ogni dove, sin nella Casa di Dio, come già fu e come è detto che dovrà di nuovo essere, in quel tempo di separazione aperta tra i figli di Dio e di Satana, in cui i figli di Dio avranno raggiunto una potenza di spirito sin ora mai raggiunta, e quelli di Satana una potenza di male talmente vasta che nessuna mente può immaginarla quale sarà realmente, verrà la nuova evangelizzazione, la piena nuova evangelizzazione, che per ora ha i primi avversati risvegli.

Ed essa opererà grandi miracoli di conversione e di perfezione. E grandi conati d'odio satanico, contro Cristo e la Donna. Ma ambedue non potranno essere raggiunti dai loro nemici. Non sarebbe conveniente nè utile che lo fossero. Non si può recare offesa suprema a Dio colpendo i Due a Lui più cari: il Figlio, la Madre, che già, nel loro tempo, tutte le più odiose e dolorose offese subirono, ma che ora, già glorificati da secoli, non potrebbero, senza immediato orrendo castigo divino sugli offensori, venire offesi.

Per questo, con mezzi nuovi, sarà al giusto modo e momento operata l'estrema evangelizzazione, e coloro che sono ansiosi di Luce e di Vita le avranno, piene, perfette, date con un mezzo noto solo ai due Donatori, da Gesù e Maria. Soltanto chi avrà eletto per se tenebra e fango, eresia e odio a Dio e a Maria, ossia i già morti prima d'esser morti, gli spiriti putridi, gli spiriti venduti a Satana e ai suoi servi, ossia i precursori dell'Anticristo ed esso stesso, avranno tenebre e fango e tormento e odio eterno, come è giusto che sia, quando Colui che deve venire verrà".

Dice Gesù: "È detto, e da parola divina parlante ai Profeti, e dalla divina incarnata Parola del Padre parlante ai suoi eletti, che"grandi abominazioni quale la gelosia, e orribili abominazioni quale l'adorazione a idoli umani (e la scienza priva di sapienza ne è uno) e perversione con l'adorazione a ciò che non è da venerarsi" verranno nel Tempio (Ezechiele c.8° v. 1-17), e che"dopo che sarà ucciso il Cristo e non sarà più suo il  popolo che lo rinnegherà, la città e il santuario saranno distrutti da un popolo che verrà, il cui scopo sarà la devastazione, e finita essa verrà la desolazione decretata...e verranno meno le ostie e i sacrifici, e nel tempio sarà l'abominazione della desolazione, che durerà sino alla fine" (Daniele c.9° v.26-27); e ancora, a conferma diretta, da parte della Parola, alle parole dei suoi annunciatori, i profeti:"Quando vedrete l'abominio della desolazione nel luogo santo,...allora la tribolazione sarà grande, quale non fu dal principio dei secoli...e dopo la tribolazione...vedranno il Figlio dell'Uomo" (Matteo c.24 v.15,21,29 e 30). E la carità che si raffredderà in troppi cuori sarà uno dei segni precursori della fine (Mat. c.24 v.12).

È detto. E verrà. Aprite gli occhi spirituali, per leggere le predizioni del Cielo! Se li aprirete, leggerete la verità, e vedrete quali sono i veri segni della fine, e come essa sia già in atto. Per Colui che è eterno, un secolo è men di un minuto. Quindi non è detto che sia domani. Ma se ancor lungo sarà il cammino perchè tutto sia compiuto, le cose che già avvengono vi dicono che già si è iniziato il processo finale. Le grandi abominazioni: la gelosia dove dovrebbe essere solo carità fraterna, l'eccesso di amore alla scienza umana dove dovrebbe essere solo amore fedele alla Sapienza fonte della Rivelazione, compromessi tra ciò che dà utile terreno e ciò che da utile soprannaturale per avere l'utile immediato, il Cristo ucciso in troppe anime, troppo suo popolo divenuto rinnegatore del suo Salvatore. Queste le cose preparatorie.

Poi "il popolo che verrà", con lo scopo di devastare. Un altro profeta disse"Quando il popolo del settentrione...Un gran tumulto dalle terre del settentrione...Ecco venire dal settentrione..." (Geremia c.6° v.22, c.10 v.22, c.50° v.41). L'una e l'altra predizione sono tanto chiare che basta alzare gli occhi e saper vedere, e voler vedere, per capire.

E che devasterà? Oh! non solo gli edifici ed i paesi. Ma soprattutto la fede, la morale, le anime. E non tutte le anime devastate saranno anime comuni. E i sacrifici e le ostie verran meno non potendosi più avere la libertà di culto, e temendo, in molti, d'esser presi per questo. Già, pur non essendo ancora in atto la devastazione e la persecuzione, molti rinnegano la via già scelta, perché l'abominio si spande come perfida gramigna, e la carità si raffredda mentre sorgono i falsi profeti di cui parla il Cristo nel capo 24 di Matteo e Paolo nel c. II della II epistola ai Tessalonicesi.

Per ora quelli soli. Ma poi verrà colui che essi precorrono: l'Anticristo, al quale essi avranno preparato la via affievolendo la carità, così come il Battista aveva preparato le vie al Cristo insegnando la carità, di cui era pieno essendo "ripieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre" (Luca c.I v.15), come mezzo indispensabile per potersi unire a Cristo e vivere la vita di Dio. (Sugli insegnamenti di carità del Battista vedere luca c.III v.10-14).

Vorranno Eliminare la Santa Eucarestia 

 

Gesù ad Apostoli e Discepoli: "Ma anche in verità vi dico che ugualmente sarà distrutta la Terra quando l'abominio della desolazione entrerà nel novello Sacerdozio conducendo gli uomini all'apostasia per abbracciare le dottrine d'inferno. Allora sorgerà il figlio di Satana e i popoli gemeranno in un tremendo spavento, pochi restando fedeli al Signore, e allora anche, fra convulsioni d'orrore, verrà la fine dopo la vittoria di Dio e dei suoi pochi eletti, e l'ira di Dio su tutti i maledetti.

Guai, tre volte guai se per quei pochi non ci saranno ancor santi, gli ultimi padiglioni del Tempio di Cristo! Guai, tre volte   guai se, a confortare gli ultimi cristiani, non ci saranno veri Sacerdoti come ci saranno per i primi. In verità l'ultima persecuzione sarà orrenda, non essendo persecuzione d'uomini ma del figlio di Satana e dei suoi seguaci. Sacerdoti? Più che sacerdoti dovranno essere quelli dell'ultima ora, tanto feroce sarà la persecuzione delle orde dell'Anticristo. Simili all'uomo vestito di lino che tanto è santo da stare al fianco del Signore, nella visione di Ezechiele essi dovranno instancabili segnare con la loro perfezione un Tau sugli spiriti dei pochi fedeli perchè le fiamme d'inferno non cancellino quel segno.

Sacerdoti? Angeli. Angeli agitanti il turibolo carico degli incensi delle loro virtù per purificare l'aria dai miasmi di Satana. Angeli? Più che angeli: altri Cristi, altri Me, perchè i fedeli dell'ultimo tempo possano perseverare fino alla fine. Questo dovranno essere. Ma il bene e il male futuro ha radice nel presente. Le valanghe hanno inizio da un fiocco di neve. Un sacerdote indegno, impuro, eretico, infedele, incredulo, tiepido o freddo, spento, insipido, lussurioso, fa un male decuplo di quello di un fedele colpevole degli stessi peccati, e trascina molti altri al peccato. La rilassatezza nel Sacerdozio, l'accoglimento di impure dottrine, l'egoismo, l'avidità, la concupiscenza nel Sacerdozio, voi sapete dove sfocia: nel deicidio.

Ora, nei secoli futuri, non potrà più essere ucciso il Figlio di Dio, ma la fede in Dio, l'idea di Dio, sì. Perciò sarà compiuto un deicidio ancor più irreparabile perchè senza risurrezione. Oh! si potrà compiere, sì. Io vedo... Si potrà compiere per troppi Giuda di Keriot dei secoli futuri. Orrore!...

La mia Chiesa scardinata dai suoi stessi ministri! E Io che la sorreggo con l'aiuto delle vittime. Ed essi, i Sacerdoti, che avranno unicamente la veste e non l'anima del Sacerdote, che aiutano il ribollire delle onde agitate dal Serpente infernale contro la tua barca, o Pietro. In piedi! Sorgi! Trasmetti quest'ordine ai tuoi successori:"Mano al timone, sferza sui naufraghi che hanno voluto naufragare, e tentano di far naufragare la barca di Dio". Colpisci, ma salva e procedi. Sii severo, perchè sui predoni giusto è il castigo. Difendi il tesoro della fede. Tieni alto il lume come un faro sopra le onde sconvolte, perchè quelli che seguono la tua barca vedano e non periscano. Pastore e nauta per i tempi tremendi, raccogli, guida, solleva il mio Vangelo perchè in questo e non in altra scienza è la salute.

Verranno i tempi nei quali, così come avvenne da noi d'Israele e ancor più profondamente, il Sacerdozio crederà d'essere classe eletta perchè sa il superfluo e non conosce più l'indispensabile, o lo conosce nella morta forma con cui ora conoscono i Sacerdoti la Legge: nella vesta essa, esageratemente aggravata di frange, ma non nel suo spirito. Verranno i tempi nei quali tutti i libri si sostituiranno al Libro, e questo sarà solo usato così come uno, che deve forzatamente usare un oggetto, lo maneggia meccanicamente, così come un contadino ara, semina, raccoglie senza meditare sulla meravigliosa provvidenza che è quel moltiplicarsi di semi che ogni anno si rinnovella: un seme gettato in terra smossa che diviene stelo, spiga, poi farina e poi pane per paterno amore di Dio.

Chi, mettendosi in bocca un boccone di pane, alza lo spirito a Colui che ha creato il primo seme e da secoli lo fa rinascere e crescere, dosando le piogge e il calore perchè si schiuda e si alzi e maturi senza marcire o senza bruciarsi? Così verrà il tempo che sarà insegnato il Vangelo scientificamente bene, spiritualmente male. Or che è la scienza se manca sapienza? Paglia è. Paglia che gonfia e non nutre. E in verità vi dico che un tempo verrà nel quale troppi fra i Sacerdoti saranno simili a gonfi pagliai, superbi pagliai che staranno impettiti nel loro orgoglio d'esser tanto gonfi, come se ancor le spighe fossero in vetta alle paglie, e crederanno d'esser tutto perchè invece del pugnello di grani, il vero nutrimento che è lo spirito del Vangelo, avranno tutta quella paglia: un mucchio! Un mucchio! Ma può bastare la paglia? Neppure per il ventre del giumento essa basta, e se il padrone dello stesso non corrobora l'animale con biade ed erbe fresche, il giumento nutrito di sola paglia deperisce e anche muore.

Eppure Io vi dico che un tempo verrà nel quale i Sacerdoti, immemori che con poche spighe Io ho istruito gli spiriti alla Verità, e immemori anche di ciò che è costato al loro Signore quel vero pane dello spirito, tratto tutto e solo dalla Sapienza Divina, detto dalla Divina Parola, dignitoso nella forma dottrinale, instancabile nel ripetersi, perchè non si smarrissero le verità dette, umile nella forma, senza orpelli di scienze umane, senza completamenti di storici e geografici, non si cureranno dell'anima di esso, ma della veste da gettargli sopra per mostrare alle folle quante cose essi sanno, e lo spirito del Vangelo si smarrirà in loro sotto valanghe di scienza umana.

E se non lo possiedono come possono trasmetterlo? Che daranno ai fedeli questi pagliai gonfi? Paglia. Che nutrimento ne avranno gli spiriti dei fedeli? Tanto da trascinare una languente vita. Che frutto matureranno da questo insegnamento e da questa conoscenza imperfetta del Vangelo? Un raffreddarsi di cuori, un sostituirsi di dottrine eretiche, di dottrine e idee ancor più che eretiche, all'unica, vera dottrina, un prepararsi il terreno alla Bestia per il suo fugace regno di gelo, di tenebre e orrore. In verità vi dico che come il Padre e Creatore moltiplica le stelle perchè non si spopoli il cielo per quelle che, finita la loro vita, periscono, così ugualmente Io dovrò evangelizzare cento e mille volte dei discepoli che spargerò fra gli uomini e fra i secoli. E anche in verità vi dico che la sorte di questi sarà simile alla mia: la sinagoga e si superbi li perseguiteranno come mi hanno perseguitato.

Ma tanto Io che essi abbiamo la nostra ricompensa: quella di fare la Volontà di Dio e di servirlo sino alla morte di croce perché la sua gloria risplenda e la sua conoscenza non perisca. Ma tu, Pontefice, e voi, Pastori, in voi e nei vostri successori vegliate perchè non si perda lo spirito del Vangelo e instancabilmente pregate lo Spirito Santo perchè in voi si rinnovelli una continua Pentecoste - voi non sapete ciò che voglio dire, ma presto lo saprete - onde possiate comprendere tutti gli idiomi e discernere  e scegliere le mie voci da quelle della Scimmia di Dio:Sanata.

E non lasciate cadere nel vuoto le mie voci future. Ognuna di esse è una misericordia mia in vostro aiuto, e tanto più numerose saranno quanto più per ragioni divine Io vedrò che il Cristianesimo ha bisogno di esse per superare le burrasche dei tempi.

Pastore e nauta, Pietro! Pastore e nauta. Non ti basterà un giorno esser pastore se non sarai nauta, ed esser nauta se non sarai pastore. Questo e quello dovrai essere per tenere radunati gli agnelli che tentacoli infernali e artigli feroci cercheranno di strapparti o menzognere musiche di promesse impossibili ti sedurranno, e per portare avanti la barca presa da tutti i venti del settentrione e del mezzogiorno e dell'oriente e dell'occidente, schiaffeggiata e sbattuta dalle forze del profondo, saettata dagli arcieri della Bestia, sbruciacchiata dall'alito del dragone, e spezzata sui bordi dalla sua coda, di modo che gli imprudenti saranno arsi e periranno precipitando nell'onda sconvolta.

Pastore e nauta nei tempi tremendi...E tua bussola il Vangelo. In esso è la Vita e la Salute. E tutto è detto in esso. Ogni articolo del Codice santo, ogni risposta per i casi molteplici delle anime, sono in esso. E fa che da esso non si scostino Sacerdoti e fedeli. Fa che non vengano dubbi su esso. Alterazioni di esso. Sostituzioni e sofisticazioni di esso. Il Vangelo è Me stesso. Dalla nascita alla morte. Nel Vangelo è Dio. Perché in esso sono manifeste le opere del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Il Vangelo è amore. "La mia Parola è Vita". Ho detto:"Dio è carità".

Conoscano dunque i popoli la mia Parola e abbiano l'amore in loro, ossia Dio. Per avere il Regno di Dio. Perché chi non è in Dio non ha in se la Vita. Perché quelli che non accoglieranno la Parola del Padre non potranno essere una sola cosa col Padre, con Me e con lo Spirito Santo in Cielo, e non potranno essere del solo Ovile che è santo così come Io voglio. Non saranno tralci uniti alla Vite perché chi respinge in tutto o parte al mia Parola è un membro nel quale più non scorre la linfa della Vite. La mia Parola è succo che nutre, fa crescere e portare frutto.

Tutto questo farete in memoria di Me che ve l' ho insegnato. Molto ancora avrei da dirvi su quanto ho detto ora. Ma Io ho soltanto gettato il seme. Lo Spirito Santo ve lo farà germogliare. Ho valuto darvi Io il seme perché conosco i vostri cuori e so come titubereste di paura per comandi spirituali, immateriali. La paura di un inganno vi paralizzerebbe ogni volontà. Perciò Io per il primo vi ho parlato di tutte le cose. Poi il Paraclito vi ricorderà le mie parole e ve le amplificherà nei particolari. E voi non temerete perché ricorderete che il primo seme ve l' ho dato Io. Lasciatevi condurre dallo Spirito Santo.

Se la mia Mano era dolce nel guidarvi, la sua Luce è dolcissima. Egli è Amore di Dio. Così Io me ne vado contento perché so che Egli prenderà il mio posto e vi condurrà alla conoscenza di Dio. Ancora  non lo conoscete nonostante tanto vi abbia detto di Lui. Ma non è colpa vostra. Voi avete fatto di tutto per per comprendermi e perciò siete giustificati se anche per tre anni avete capito poco. La mancanza della Grazia vi ottundeva lo spirito. Anche ora capite poco benché la Grazia di Dio sia scesa su di voi dalla mia croce. Avete bisogno del Fuoco.

Un giorno ho parlato di questo a un di voi, andando lungo le vie del Giordano. L'ora è venuta. Io me ne torno al Padre mio, ma non vi lascio soli perché lascio a voi l'Eucarestia ossia il vostro Gesù fatto cibo agli uomini. E vi lascio l'Amico: il Paraclito. Esso vi condurrà. Passo le vostre anime dalla mia luce alla sua Luce ed Egli compirà la vostra formazione.

 

Il Futuro dell’umanità nelle profezie di Maria Valtorta

 Di Francesco Semi

Gli scritti citati sono estratti dalle opere pubblicate in Italia e nel mondo dal Centro Editoriale Valtrortiano di Isola del Liri

 

Fede e speranza, l'ora di Maria: Quest'ora

 

Povere anime! Tuonate contro di loro, E perché non tuonate verso voi stessi? Vi fa gola sembrare gli emuli degli antichi sinedristi? Ma quel tempo è passato. Su di esso In ho messo una pietra tombale perché meritava di essere sepolto perché più non nuocesse, e su di essa ho eretto il mio trono di Pietà e d’ Amore dato da una Mensa e da una Croce dove un Dio si fa pane e un Dio si fa ostia per la redenzione di tutti.

Imparate da Me, Sacerdote eterno, come si é sacerdoti, Esser sacerdoti vuol dire essere angelici, vuol dire essere santi. In voi le folle dovrebbero vedere il Cristo con una evidenza totale. Ahi! che spesso mostrate loro un aspetto più simile a quello di Lucifero.

Di quante, di quante anime Io chiederò conto ai miei sacerdoti! Vi ripeto il detto di Paolo. E credete che fareste meglio a confessare apertamente che non potete più rimanere in quella via anziché vivere come vivete. Mi abiurereste voi soltanto. Rimanendo, recidete da Me tante anime. Lasciate una buona volta da parte tante frange e tante sollecitudini.

Per la coltura tornate ai Testi e chiedete a Dio di purificarvi mente e cuore col fuoco della continenza e dell’amore per poterli capire come vanno intesi. Perché, sappiatelo, avete reso le gemme ardenti del mio Vangelo delle pietruzze opache sporche di fango, se pure non ne avete fatto dei pietroni di anatema per lapidare le povere anime, dando alle parole dell’amore un rigorismo che agghiaccia e porta a disperare.

Siete voi che le meritate quelle pietre, perché se un gregge viene sbranato dai lupi, o precipita in un burrone, o si pasce di erbe velenose, di chi è la colpa novanta volte su cento’? Del pastore accidioso o crapulone che, mentre le pecore pericolano, gozzoviglia, o dorme, o si occupa di mercati e banche. []...

Mutatevi il cuore, sacerdoti. La salvezza di questa umanità sta molto nelle vostre mani. Non fate che nel Gran Giorno Io debba fulminare folte schiere di consacrati responsabili di rovine immense che dai cuori hanno dilagato sul mondo".

"I Quaderni del 1943", pagg. 551-555

"Ma se il mondo é nuovamente una dura gleba che 1’errore fa sterile, se è legato da radici di male, se lo consolida 1’odio, mancano troppo i vomeri dolci, sottili, tenaci, perseveranti che, a costo di sacrifici totale , riaprano la gleba e la liberino dalle radici malsane e vi seminino 1’amore".

"I Quaderni dal 1945 al 1950", pag. 438

"Non occorre lasciare la patria per essere missionari, o figli". L’Europa, il mondo, è tutta terra di missione perché l’uomo è tornato idolatra e eretico. In verità vi dico che occorrerebbe dissodare il terreno natio, per carità di patria, prima dell’altrui, perché è da una patria cristiana che viene il benessere della patria, e dove sono ora le nazioni cristiane?"

"I Quaderni del 1943", pag. 556

"Tornate a Dio. Tornate al Cristo. Sacerdoti, tornateci per divenire "sacerdoti". Avete bisogno della sua consacrazione, di quest’olio che stilla dal Sacerdote eterno. Siete in troppi ridotti a lampade prive d’olio, ed i fedeli si smarriscono perché non hanno luce nelle tenebre. Portate la Luce ad essi. Io sono Luce del mondo. Ma non potete portarmi se non mi avete in voi. E non insolentite il mio portavoce [Maria Valtorta] se vi dice questo. Beneditelo invece poiché vi fa conoscere la verità e vi da modo di guardarvi fra 1e piaghe del1’anima e levarvi tanta polvere che ve la sporca. Se la verità è amara e vi dispiace, pensate che è colpa vostra se vi viene detta. Non bisognava meritarla questa verità. Era meglio. Ma poiché 1’avete meritata non abbiate lievito per il mio portavoce che con lacrime ve la dice".

"l Quaderni del 1943", pag. 611

Maria Valtorta commenta: A complemento di tutto il mio soffrire vedo, distintamente, Maria SS. tutta vestita di nero. Tutta: velo, abito, manto, la quale va con volto d’infinita tristezza come per un giardino. Dico giardino perché ci sono dei fiori, ma non vedo aiuole vere e proprie. Vi sono dei fiori e dei sentieri. Non vedo altro. La Madonna si curva a cogliere i fiori. Aggiungo, per spiegare meglio, che sembra che un uragano si sia abbattuto su quel luogo, perché erbe e fiori sono parte spezzati, parte piegati nel fango del sentiero. Maria raccoglie quelli spazzati e li bacia, scansa col piede quelli piegati nel fango, ma non li coglie. E piange.

Ad una mia intellettuale domanda risponde:

"Sono anime sacerdotali sulle quali il mondo e Satana si sono accaniti e si accaniscono particolarmente in questi tempi.

Quelli spezzati sono gli uccisi dall’odio del mondo: i martiri di questo secolo. Li raccolgo e li porto al Cielo perché sono la Madre del Sacerdozio e porrò i miei figli fuor dall’orrore nella Luce, che si sono meritata. Li raccolgo nel mio manto per versare questa santa fiorita ai piedi del trono di Dio. Gli altri sono i sacerdoti che si sono lasciati curvare, per utilità umana e per quietismo, quando non per ribollire di orgoglio, da eventi o dottrine che li spogliano dalla loro armatura preservatrice. Hanno perso la tempera che ha loro infuso il carattere sacerdotale e sono divenuti pieghevoli ai venti umani fino a macchiare la loro seta fiorita col fango della terra. Piango sul dolore dei primi e sull’errore dei secondi. Ma il mio pianto sui primi si tramuta in perle eterne destinate alla loro corona. Sui secondi non è che dolore che vorrebbe salvarli e non può se prima non sono loro quelli che piangono su se stessi.

È il dolore più grande dei miei dolori di Madre universale per i suoi figli che offendono il mio Primogenito morto per dare la vita a tutti i miei figli. In questi giorni in cui si rinnova il mio gaudio di Madre di Dio, il mondo trova modo di cangiare la mia veste di candida gioia in veste di lutto, uccidendo i miei sacerdoti o le anime, doppia morte e senza speranza di essi. Prega e soffri per aiutare i martiri e per salvare i colpevoli".

"I Quaderni del l943", pagg. 674-675

"IO SON CHI SONO"

"Ora parla il Padre" Chiedete un segno. Lo chiedete col vostro cuore impuro e col vostro labbro bestemmiatore. E perciò lo chiedete in modo che è irrisione verso la mia potenza, che è negazione dell’esistenza mia. Mi provocate a mostrarmi con un segno perché dubitate del mio esistere. Anche al tempo del Figlio mio i giudei lo provocarono a dargli un segno sulla sua Natura, perché negavano in cuor loro che Egli fosse il Figlio di Dio. E 1’unico segno che li fece accorti del loro deicidio fu quello che venne dopo la morte del mio Verbo. Castigo imperdonato per coloro che furono sordi e ciechi ai prodigi e alle parole del mio Cristo.

Non avete un segno del Dio vostro perché Io non mi manifesto a chi mi nega. In cambio avete i segni molteplici di chi adorate come schiavi. Egli, il Nemico, li moltiplica i suoi segni e voi, già prossimi al tempo de1l’adorazione della Bestia apocalittica, ne rimanete sedotti e giudicate che il creatore di tali segni si a più grande di Me. Sia 1’unico che esista. Vi dite: "Chi e Dio? Che e’?", e nell’interno vostro vi rispondete, a giustificazione delle nequizie vostre: "Dio non e".

Io son chi sono. Sono talmente superiore a voi che nessuna manifestazione mia sarebbe ormai compresa dal mondo disceso nelle tenebre e nella stoltezza più spaventosa., Ciò che credete progredire è il vostro regresso verso i crepuscoli dei primi tempi nei quali gli uomini, perduto Dio e il suo Paradiso, furono di ben poco superiori alle bestie e spinsero la loro corruzione ad un punto che mi decise a sterminare la razza di cui avevo sdegno.

La fine sarà come il principio. Il cerchio si salda innestando i due monconi tenebrosi 1’uno all’altro. Il nuovo diluvio, ossia 1’ira di Dio, verrà con altra forma. Ma sarà sempre ira. Fedele alla mia parola, Io non manderò più il diluvio. Ma lascerò che le forze sataniche mandino il diluvio delle sataniche crudeltà.

Avete avuto la Luce. Ve l’ho mandata, la mia Luce, perché la parabola dell’umanità fosse illuminata da Essa. Ve 1’ho mandata perché non si potesse dire che ho voluto tenervi nel crepuscolo de11’attesa. Se 1’aveste accolta, tutta l’altra parte del cerchio che unirà il cammino dell’uomo, da1 suo sorgere al suo finire, sarebbe stata illuminata dalla Luce di Dio, e L’umanità sarebbe stata avvolta da questa Luce di salvezza che vi avrebbe condotto senza scosse e dolori nella Città della Luce eterna.

Ma voi avete respinto la luce. Ed Essa ha brillato al sommo del cerchio e poi sempre più è rimasta lontana da voi che siete discesi per 1’altro cammino non dicendo ad Essa: "Signore, resta con noi che la sera dei tempi sopravviene e noi non vogliamo perire senza la tua Luce". Come nel corso del giorno, voi uomini siete venuti incontro alla Luce, 1’avete avuta e poi siete tornati nelle tenebre. Essa, la mia Luce, il mio Verbo, è rimasto come Sole fisso nel suo Cielo dove è tornato dopo che, non la morte, ma il vostro respingerlo lo hanno riportato".

"I Quaderni del 1944", pagg. 288-289

"La chiave di certe aberrazioni umane che crescono sempre più e portano 1’individuo a mostruose delinquenze, è in questa voce della coscienza che voi cercate attutire con nuovi balzi di ferocia, cosi come l’intossicato cerca di dimenticare la sua voluta sventura attossicandosi sempre più, fino all’ebetimento.

Siate dei figli, creature mie. Amate, amate il nostro buon Padre che è nei Cieli. Amatelo per quanto potete. Facile vi sarà, allora, seguire la sua benedetta Volontà e farvi un destino di gloria eterna".

"I Quaderni del 1943", pagg. 38I

"L’anno passato Io ti ho detto, ed é stato il primo dettato: [vedi "I Quaderni del 1943, pagg. 83-84: nel capitolo "I Castighi "] "II Padre è stanco, e a far perire la razza umana lascerà che si scatenino i castighi dell’Inferno". Ho detto, era il Venerdì Santo: "Io verrei una seconda volta a morire per salvarli da una morte più atroce ancora... Ma il Padre non lo permette... Sa che sarebbe inutile... Oh! se gli uomini sapessero ancora volgersi a Me che sono la salvezza!".

Vi rimando a tutti i miei dettati antecedenti a quelli di quest’ultimo tempo. Ho parlato usando le profezie del Libro santo, spiegandovele, applicandole ai tempi d’ora, e se ho taciuto, poi, su questo tono, [vedi "I Quaderni del 1943", pag. 665: capitolo "I Castighi" ] è perché ho compreso che era inutile ai fini del Bene e pericoloso perché quelle parole divine potevano divenire arma di tortura diabolica contro i miei servi che le udivano, le ripetevano, le diffondevano e le accoglie- vano. Ma il mio Pensiero, se anche non si esprime con la Parola, è quello e non muta.

Maria, Io ti ho detto, alla fine del maggio passato: "Riguardo al futuro... Cosa vuoi sapere, povera anima?" (dettato del 31-5- ’43). ["I Quaderni del 1943", pag. 13] "Ringrazia la mia Misericordia che, per ora, ti nasconde in buona parte la verità sul futuro".

Povera, povera anima! Un’altra volta ho detto: "Vorreste che apparissi e mi mostrassi... Ma, se anche mi mostrassi, dove è nei cuori quel tanto residuo di fede e rispetto che 1i farebbe curvare col volto a terra per chiedermi perdono e pietà?" (dettato de15-6-’43). [ "I Quaderni del l943", pag. 26].

Anche ora chiedete da Me un segno di potenza, il quale, per esser Potenza di un Santo - del Santo dei santi - dovrebbe essere punizione inesorabile, tremenda, di un numero incalcolabile di persone, perché – ripeto ciò che ho detto mille volte, i grandi colpevoli sono perché la massa e tutta più o meno colpevole dello stesso peccare dei grandi.

Ma Io - e te lo dico, povera anima alla quale ho dato di vendermi trionfante per infondere forza al tuo essere accasciato nella carne che muore e nello spirito desolato per la prova che hai patito e per g]i orrori che ti circondano - ma Io non posso dare questo segno. Questo segno della Potenza mia. Mi e impossibile farlo. Non perché Dio abbia perduto la sua facoltà di fare. Nulla mi e impossibile come Dio. Ma e l’ora della potestà delle Tenebre. E gli uomini 1’hanno spontaneamente voluta. Il regno del Male e già instaurato. Qualunque cosa Io facessi sarebbe resa nulla dalla volontà dell’uomo. Qualunque Bene sarebbe distrutto dal Male.

Assisto impotente a questa corsa n.ella morte spirituale di tutta l’umanità.. Non vi é mio dono, non mio beneficio, non mio richiamo, non mio castigo, che valga ad arrestare questo spontaneo naufragio del1’umanità, da Me redenta, in Satana. Come toro infuriato, 1’umanità atterra tutto: ragione, morale, fede, e va a dare di cozzo contro ciò che 1’uccide. La mano profanatrice dell’uomo si alza a nuovo delitto che non merita perdono. E il Padre non vuole perdonare. Vi lascia perire come avete voluto.

L’unica cosa che posso fare e faccio;  e la faccio per pietà dei santi che, rari come fiori in un deserto, pregano ancora, pregano, non fanno protesta di consuetudine e ipocrisia, è di trattenere l’ira del Padre mio il quale, stanco dei delitti di una razza per la quale inutilmente il mio Sangue si è effuso, vuole, vuole, vuole esercitare la Giustizia su voi. E giustizia, poiché siete colpevoli, vorrebbe dire castighi tremendi che la mia Misericordia non vuole dati in aggiunta a quelli che da voi vi date".

"I Quaderni del l 944", pag. g. 318-319

"È inutile inorridire di certe manifestazioni attuali. Sono frutto dell’interno vostro Io 1’ho detto: "È dal cuore che escono pensieri malvagi e malvagi sentimenti, e questi sono quelli che contaminano". Io ho anche detto che ogni uomo si riconosce dalle sue opere, e che come non si può cogliere dolci frutti sul selvatico pruno cosi non si può trarre atti onesti da chi ha l’interno disonesto. La disonesta non consiste soltanto nel rubare, nel mentire, nel nuocere al prossimo. È disonestà il mancare verso Dio, il derubare Lui di quel rispetto amoroso che è dovere dell’uomo verso il suo Creatore. È disonesta far servire i suoi doni per atti malvagi. Tutti i suoi doni e specie il dono della vita.

Ora guarda e giudica come fate mal uso della vita che il Padre vi dona. Guarda e giudica come fate mal uso del vostro corpo in cui alita 1’anima, tempio riservato a Dio, in cui risiede la mente che dovrebbe essere volta a comprendere la Legge di Dio come il cuore dovrebbe esser occupato ad amarla e a praticarla.

Invece che fate? Fate resistenza alle voci del Signore, ai desideri del Signore, ai comandi del Signore, alle volontà de1 Signore. Come arieti selvaggi opponete la vostra durezza e la vostra ribellione,  due corna ben aguzze  ad ogni invito di Dio.

Vi rovinate, ma continuate a resistere.

E vi dite cristiani? No, che non lo siete. Io, il Cristo, non vi ho insegnato ribellione, disubbidienza, lussuria, crudeltà, idolatria. Io vi ho insegnato tutto il contrario. Vi ho mostrato come va usata la vita, vi ho spiegato come voi siete templi di Dio che vuole vivere in voi, che ama vivere in voi ben più che non in sontuosi templi ma fatti solo di pietre e di marmi.

No, Dio non vuole queste dimore fatte da mano d’uomo. Vuole voi, voi fatti dalla sua mano, voi templi di sangue e di anima, voi che il sangue mio ha rivestito di porpora immortale e purificato come preziosi altari. Questo è quello che vuole Dio per tornare a vivere in amorosa pace con voi. Non persistete sulla dura via che avete intrapresa e che vi conduce alla rovina. Siate cristiani veri e non cristiani a parole soltanto. Il mio segno sia realmente inciso nelle fibre vive dei vostri cuori, non sul frontone dei templi vuoti, dove non venite a pregare o ci venite con 1’animo turbato da tutte le sollecitudini vane e dalle fermentazioni dei vostri istinti inferiori.

Aprite il cuore all’Amore, figli. È quello che più vi manca. Siete senza carità verso Dio, verso il prossimo, verso voi stessi. Si , anche verso voi stessi, perché uccidete la vostra anima.

Che,- ricordatevelo sempre, le tentazioni è inevitabile che ci siano, ma esse non fanno male. Male fate voi quando cedete ad esse. E non dite che esse sono più forti di voi. No. Il Padre da a seconda di quanto avete voi a dare. La tentazione richiede 10 di forza per resisterle?. E Dio ve ne da 10 e anche più. Il male è che siete voi che non fate che desiderare di cedere al male. E allora che può Dio se voi distruggete le forze di Dio con la vostra volontà perversa e vi abbandonate al bacio della tentazione?.

Così facendo mettete 1’anima in una morsa di morte e da un’anima malata o morente escono quei sentimenti di cui vi stupite. Ma non può esser diverso. In corpo corrotto stanno fetori di morte. In anime corrotte stanno manifestazioni di peccato".

"I Quaderni del l943", pagg. 296-297

"Né è da stupirsi se vi precedono ormai quelli che sono i più lontani da Roma cattolica. Gaspare, Melchiorre, Baldassarre, da tre punti della Terra sul paziente dorso dei cammelli vennero alla Luce del mondo non vista dai compatrioti del Figlio di Maria. Africani, asiatici, australi, vengono alla Croce che voi avete respinta. E vi sorpasseranno. Nell’ultimo giorno, quando il tempo e gli uomini saranno illuminati in ogni punto e lato, si vedrà la ingrata lacuna lasciata do voi, cattolici da secoli, mentre gli altri: idolatri e eretici, affascinati dal Cristo, Signore Santo, saranno affluiti con le loro anime fatte vergini dalla Grazia.

Quanti moti tenebrosi nel mondo civile! È la vostra vergogna e il vostro castigo. Mai avreste dovuto e mai dovreste permettere che la Luce data a voi per i primi fosse da voi respinta e rinnegata. Le tenebre vi uccidono e non le volete abbandonare. Da esse vengono, come gli odiosi animali della notte, tutti i mali che vi tormentano e si pascono del vostro sangue, del vostro tormento.

Non mi volete più. Non mi comprendete più. Non mi conoscete più. Neppure quelli della "mia casa" mi conoscono più. Ed Io stento a conoscere 1oro, tanto li hanno imbruttiti le molte malattie della carne e della mente".

"I Quaderni del 1943", pagg. 596-597

"Ricordati che Io sono il Cristo di tutti, e che tutti i cristiani sono del Cristo. Ricordati che la missione tua va molto al di là del sangue e degli affetti. Sei la portatrice della Voce, e la Voce andava a tutti. Non lo puoi negare. Ricordati che sono amato, tu stessa 1’hai intuito  con più riverenza nelle altre confessioni che da voi. Non c’e che un passo da fare per entrare a fare un solo Ovile sotto un unico pastore. E ci vuole una mano che si tenda al di là del ruscello che divide per aiutarli a venire. La sete di Me è ben viva la...

Per l’unione che manca fra i popoli ci sia almeno una unione fra i cristiani, perché le epoche anticristiane sono imminenti e ci vuole che il predetto si compia".

"I Quaderni dal 1945 al 1950", pag. 88

VERITÀ E MISERICORDIA

"Ora Parla il Padre": "Vi pare dura la parola che dice la verità. Vorreste solo parole di misericordia. Potete dire di meritarla?. Non è misericordia anche la Voce severa che vi parla di castigo incitandovi a pentirvi? E vi pentite forse ?.

Questo desiderio di sentire solo promesse di bontà, questa smania di avere da Dio solo carezze e la deviazione della Religione. Avete reso epicureismo anche questa sublime cosa che è la Religione nel Dio vero. Da essa volete godimento. Non volete dare ad essa sforzo. Volete adagiarvi in una comoda transazione fra il comandato e quello che a voi piace. E pretendereste che Dio venisse a questo adattamento. Un tempo fu detto, 'quietismo', questo vizio spirituale. Ancora e detto dai dottori di spirito. Io sono più severo e lo chiamo epicureismo dello spirito.

Dalla Religione, da Dio, dalla sua Parola vorreste avere solo quanto accarezza il senso. Perché cosi siete discesi che anche lo spirito avete reso sensuale. Perciò volete dargli sensazioni e brividi tutti umani. Sembrate quei folli di altre religioni che provocano con opportune cerimonie uno stato psichico anormale per godere le false estasi dei loro paradisi.

La grande, la più grande misericordia di Dio non la capite più. E chiamate durezza, spavento, minaccia quello che è amore, consiglio, invito al ravvedimento per avere grazie. Volete parole di misericordia. Dite che volete queste per avere forza di risorgere? Non mentite. Vi piacerebbero perché sono dolci. Ma voi rimarreste amari come tossico al labbro di Dio.

Le parole di misericordia, le visioni tutte amore che da un anno vi sono elargite, per ultima prova di elevazione delle vostre paganizzanti anime verso Dio, servono a che ? A molti per diletto, ad alcuni per rovina, ad una minoranza di una esiguità spaventosa per santificazione. Continua il destino del Cristo: di essere segno di contraddizione per molti.

Oggi Io parlo. Parlo per mostrare che è ancora infinita la mia misericordia se non vi seppellisce sotto una grandine di fuoco, o colpevoli più dei sodomiti.

È detto: "Tu castighi i traviati a poco per volta, li riprendi dei loro falli e li ammonisci affinché, messa da parte la malizia, credano in Te" [Sapienza 12;1-2]. Questi periodi tremendi non sono andati aumentando piano piano ? Vi ho lasciati percuotere tutto in una volta cosi infernalmente ? No. Sono decenni e decenni che la punizione aumenta in forma e in durata, dandovi dentro per dentro un miracoloso aiuto che ve ne liberava e che voi usavate per preparare con il vostro stesso volere un flagello ancor più fiero.

Mai siete tornati migliori. Malizia e miscredenza sono aumentate sempre, derisori di Dio. E ora ? Ora, se non sapessi come vi ho creati, Io mi chiederei se avete un’anima. Perché le vostre opere sono da più di bruti. Vi spiace sentirvelo dire? Non agite in modo da meritarvi questa parola! Nella Sapienza si legge, detto verso i Cananei: "Gli antichi abitatori della tua terra santa Tu li avevi in orrore, perché detestabili davanti a Te erano le opere loro che facevano con malie ed empi sacrifizi. Uccidevano senza pietà i loro figlioli, mangiavano le viscere degli uomini e bevevano il sangue in mezzo alla tua sacra terra. Quei genitori carnefici di anime indifese Tu li volesti distruggere..." [Sapienza 12, 3-7].

Non vi riconoscete, o generazioni di uomini d’ora, in questi vostri antenati’? Io vi riconosco. Aumentati in malizia siete. Essa è divenuta più satanica. Ma vi fa sempre di questa genia che è a Me detestabile. Il satanismo si e diffuso divenendo quasi la religione degli stati. Grandi ed umili, colti e ignoranti, e fino nelle case dei ministri di Dio, si vuole e si crede sapere attraverso a malie che hanno il sigillo sicuro: quello di Satana.

Non fate i sacrifizi dei cananei? Ma di peggiori ne fate! Immolate non le carni ma le anime vostre e dei vostri simili, conculcando il diritto di Dio e la libertà dell’uomo. Perché siete giunti al punto di violentare con lo scherno o col comando le coscienze che sanno ancora rimanermi fedeli, e le detronizzate dal trono della loro fede che a Me le eleva corrompendole con dottrine maledette, oppure le uccidete credendo con questo di spogliarle della fede. No. Anzi, di incorruttibile fede con questo le vestite. Ma voi siate maledetti per la corruzione che seminate onde levare a Dio i fedeli.

E non vi riconoscete voi, generazioni di genitori che senza pietà uccidete moralmente i vostri figli comunicando ad essi, innocenti, le vostre incredulità, le vostre sensualità, tutto il corredo del razionalismo e della bestialità che vi satura e che ora, ora, ora, poi, questi figli, non più sorretti da nessuna colonna spirituale, voi finite di uccidere in quanto loro resta: nella carne, permettendo che come bestie di lussuria di essa carne facciano mercato, consenzienti e felici a questo mercato che vi permette di pascervi e di godere con il sacrificio dei figli? Non esagera, no, la Sapienza a dirvi carnefici di anime indifese!

Avete più cura della bestia che allevate per venderla e della pianta che colti vate per averne frutto, di quanta ne avete dei vostri figli. Essi sono deboli e voi non li fortificate ne dando loro la religione di Dio ne, quanto meno, quella della onestà civica e dell’amore familiare. Padri, non siete più i tutori dei minorenni. Madri, siete idoli e non angeli per le vostre creature.

Mancate allo scopo per cui Io vi ho messi. Abdicate ai vostri doveri e ai vostri diritti. Mi fate ribrezzo. Siete degli idoli idolatri. Idoli perché senza spirito. Idolatri perché adorate ciò che tutto e meno che spirito. Avete adorato l’uomo, avete permesso che si giungesse al culto del corpo. Si tornasse al culto del corpo come i pagani trovati da Cristo, o neo pagani, due volte colpevoli di paganesimo, per esserlo e per esserlo dopo avere avuto la vera religione.

Anche nei lutti, anche nelle gioie, che fate? Idolatria. Venerate, adorate ciò che e peribile. Non avete pensiero allo spirito ed al Creatore dello stesso, e questo "e un inganno per la vita umana in quanto gli uomini, assecondando l’affetto o i tiranni, danno alla pietra o al legno o alla tela dipinta il Nome incomunicabile" [Sapienza 14, 21]. Io sono, solo Io sono Dio. Vi pare che Io vi sferzi? E allora udite:

"Né bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza, a si grandi mali danno il nome di pace. Ora immolano i figli, ora fanno tenebrosi sacrifizi, ora passano la notte in orge infami. Non conservano pure né la vita né le nozze. Ma 1’ uno uccide 1’altro per invidia o lo contrista con adulteri. Tutto è sossopra: sangue, omicidi, furti, frodi, corruzioni, infedeltà, tumulti, spergiuri, vessazione dei buoni,  dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulteri, impudicizie, perché 1’abominevole culto degli idoli e causa, principio e fine d’ogni male. Essi o folleggiano in gozzoviglie, o vaticinano il falso, o vivono nell’ingiustizia e senza esitazione spergiurano, perché fidando in idoli inanimati non temono alcun pregiudizio per i loro spergiuri" [Sapienza 14, 22-29].

Ma è la Sapienza dettata un secolo avanti il Cristo, o e scritto dettato per i momenti attuali? E vorreste parole di misericordia ancora?! Non avete mai visto un popolo in fuga sotto una grandine grossissima? Fugge, fugge e viene colpito perché i grossi chicchi lo perseguitano da ogni dove. Se do vessi parlare per come meritate e parlare Io, Dio Padre, sareste simili a questi percossi da innumerabile grandine. Parla la Bontà e non capite. Parla la Giustizia e la trovate ingiusta. Avete paura e non vi correggete. Stolti o delinquenti? Folli o indemoniati?

Ognuno si esamini, Ed è per questi che il Figlio del Padre fu mandato a morire?. Veramente che se fosse possibile trovare errore in Dio si dovrebbe dire che tale Sacrificio fu un errore, perché e nullo per troppi il suo infinito valore. Un errore. Si . Che testimonia della mia Natura. Perché se non fossi Amore, o uomini che colpevoli come siete trovate che Io non vi tratto con misericordia, non vi avrei dato la Redenzione. Sì, che in verità se avessi dovuto agire come voi fate, volendo il 100 per 100, e anche il 1000per 1000 quando fate un poco di bene, Io non avrei mai dovuto farvi grazia. Perché le grazie, tutte, cominciando da quella del Sangue effuso per voi, vengono da voi trascurate, derise, volle a disgrazie.

Oggi non parla Gesù, e non vede il piccolo Giovanni. Oggi parlo Io. Per dirvi che ora come due anni fa il mio Pensiero e sempre quello. [Vedi "I Quaderni del 1943", pag. 83]. Per dirvi che se taccio e perché so inutile il parlare, per dirvi che la parola e amore e il silenzio e amore, che la severità e amore. Solo voi, nell’amore sovrano che informa tutto quanto da Dio viene, siete disamore. Ed c questa la vostra condanna".

"I Quaderni dal 1945 al l950", pagg. 42 - 45

"Il corpo umano lavato dal Battesimo è tempio dello Spirito di Dio. Non va dunque violato con invereconde mode e inverecondi costumi. Dalla donna, specie dalla donna che non rispetta se stessa, non può che venire una prole viziosa e una società corrotta, dalla quale Dio si ritira e nella quale Satana ara e semina i suoi triboli che vi fanno disperare".

"I Quaderni del l944", pagg. 234

"Contaminatori di tutto quanto toccate. E lo sguardo, persino lo sguardo vostro, una contaminazione, uomini pieni di appetiti osceni. E la parola volta a sedurre come il sibilo del vero vostro padre; 1’infernale Serpente. E il pensiero che partorisce lavori che son veleno delle menti e degli occhi, per cui lo stimolo del vostro veleno scende a turbare i sentimenti e a svegliare i sensi. Invertiti nei sensi.

Mai come ora, frutto venuto da secoli di vizio, questa caratteristica che vi fa inferiori ai bruti, e diffusa. [Nel 1943!!]. Né voi la combattete, ma anzi, poiché siete dei depravati, ve ne compiacete e la sfruttate per le vostre  borse. Fate ribrezzo ai demoni. E non dico altro per rispetto del mio portavoce [Maria Valtorta]. Questo vi dà 1’idolatria del senso e del potere che voi ora praticate con tanto accanimento.

E vi ci abbandonate senza pensare che di essa e dei frutti di essa sarete puniti da Colui che vede. Non sono un dio di carne o di creta che non sempre é presente o che non ha occhi per vedere. Sono Colui che é, e che ovunque é, e dall’alto del mio trono scruto e noto le opere degli uomini. Sono Colui che ha parlato per darvi modo di condurvi. Ciò che ho detto ho detto e per scorrere di millenni non muta. Sono 1’Eterno, Unico Dio. Sono il Signore Iddio vostro de1 quale non ve ne e altra copia. Unico sono nella mia Santissima Trinità. Maledetti coloro che di Me non si curano e mi ripudiano per seguire la Bestia".

"I Quaderni del 1943", pagg. 536 - 537

Ai Romani, cap. 1°, dal versetto 24 al 31 compreso: [ "Per questo Dio li ha abbandonati ai desideri del loro cuore, all’immondezza, in modo che disonorino tra di loro i propri corpi, essi che han mutato la verità di Dio nella menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale e benedetto in eterno. Cosi sia!).

Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne han cambiato 1’uso naturale in quello che é contro natura, e similmente gli uomini lasciata la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri, facendo, uomini con uomini, delle turpitudini, e ricevendo in sé stessi la condegna mercede della loro degenerazione. E siccome non si son curati di riconoscere Dio, Dio li ha abbandonali al reprobo senso, in modo che fanno cose immorali.

Son ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni d’invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità, sussurroni, detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori, inventori di perversità, disubbidienti ai genitori, stolti, disordinati, senza amore, senza legge, spietati" [Romani 1, 24-31]. Dice il SS. Autore: [lo Spirito Santo] "Più esatta di una pittura che ritragga alla perfezione il vero, più esatta di una cronaca che riporti fedelmente gli avvenimenti e i costumi di un’epoca, ecco che 1’epistola paolina descrive i costumi di quest’epoca che si insatanassa.

Ogni parola e una pennellata di colore per delineare 1’ uomo di quest’epoca, i nove decimi degli uomini di quest’epoca. Tutte le sfumature necessarie a dipingere non 1’uomo figlio di Dio, come Dio avrebbe voluto che fosse, non 1’uomo superuomo, come credono di essere questi mostri dal1’aspetto umano che sono i nove decimi degli uomini, ma a dipingere 1’antiuomo, il degenere figlio di Dio, il frutto pauroso del connubio dell’Umanità con la Corruzione, il servo di Satana, sono usate nella pittura perfetta. E le tinte meno atroci sono date dagli epiteti:

sussurroni, millantatori, stolti, disordinati. Poi le tinte si incupiscono sempre più, sino alle tinte che già hanno il colore del più profondo inferno, delle colpe contro natura, così diffuse ora, e usate non solo a soddisfazione del loro reprobo senso, ma bensì a soddisfazione della1orn avidità di ricchezze. Ma per quanto Paolo parlasse a uomini del tempo suo, a uomini viventi in mezzo ai pagani, più che a pagani: a senza dio a1cuno,  perché se ancor avessero rispettato un dio, ossia una legge morale, anche se imperfetta, perché anche l’uomo assolutamente ignorante di ogni codice religioso sente istintivamente, quando non e uno che non vuole sentire, la esistenza di un Ente Supremo al quale il suo spirito aspira per sua propria natura spirituale, per cui cerca come spirituale che è di riunirsi allo Spirito dal quale ebbe principio,  a senza alcun dio, volutamente voluto ignorare per non avere alcun freno di legge morale anche sol naturale, per quanto Paolo parlasse a questi uomini viventi fra questi mostri, no, ancora ha lasciato la tinta più fosca del quadro. Perché l’ha lasciata? Perché la ignorava.

Egli e salito con lo spirito al terzo cielo e molte verità ha conosciuto, anche quelle sugli ultimi tempi. Ma non ha conosciuto una perversità di questi tempi semifinali, una perversità che prepone I’avvento del1’apostasia e la manifestazione dell’uomo del peccato [L’Anticristo]. Egli scriveva ai Tessalonicesi: "Già il mistero dell’iniquità e in azione", ma confutava poi dicendo: "Solamente v’e chi ora lo trattiene e lo tratterrà finché sia tolto di mezzo". Ma quando i nove decimi dell’Umanità respingono Colui che trattiene 1’evolversi del mistero dell’iniquità sino a farsi, da mistero, realtà orrenda, con il nefando regno della Bestia che si proclamerà Dio pretendendo onori divini; ma quando già alla Bestia sono dati onori divini; ma quando e invocata ed evocata con riti osceni, per il suo onore; può Dio continuare a fare difesa contro 1’avanzarsi del Serpente d’abisso?

E che nome Io darò ai riti osceni, alle orrende orge terminanti in copule sataniche nelle quali signore e sacerdote è lo stesso Satana? E che nome Io userò per chiamare col giusto nome questo peccato supremo, questa religione satanica, superiore in atrocità ad ogni più barbara religione antica o ancora esistente fra selvaggi? Qui non si immolano agli dei i corpi di vittime innocenti, come un tempo a Moloc. Qui non si uccidono uomini civili per farne omaggio all’idolo selvaggio, qui si immola l’Immolato, qui si colpisce l’Innocente, qui si da in sacrificio all’ Avversario l’ incarnato Figlio di Dio vivente nel SS. Sacramento col suo Corpo Sangue Anima e Divinità.

Oh! come deve ridere del suo orrendo riso Lucifero, in queste sue epoche e ore di gloria!

È  egli, il maledetto, il fu]minato, lo scacciato da Dio  sul suo trono, su quel trono che gli uomini gli innalzano, e al suo orrendo dileggio è offerto 1’Agnello, Colui che egli mai non vinse, Colui nel quale mai egli poté entrare, Colui che lo vinse cento e mille volte, e lo vince da venti secoli, e lo vincerà sino alla fine, liberando gli spiriti di buona volontà dalla sua potestà infame. Sara vinto. Ma intanto ha una parvenza di vincitore.

E il Sacramento dei sacramenti, questo mistero d’amore per il quale anche il più serafico amore d’uomo è sempre insufficiente a dargli il degno onore, e dato da uomini come mezzo a Satana per il suo effimero trionfo.

Questo Paolo non lo conobbe. No. La misericordia di Dio gli tenne occulto questo peccato che fa fremere il Cielo tutto. E.  ascoltate bene, o voi che col Cielo fremete d’orrore  e se coloro che profanano le Sacre Specie ignorassero che in esse è il Cristo vivo e vero, così come fu in Terra ed e in Cielo, se non credessero alla sua presenza nelle Specie consacrate, a semplice atto di magia si ridurrebbero le loro pratiche. Ma essi sanno.

E questo costituisce il loro peccato senza perdono. Non è applicabile per loro la preghiera del Redentore, perché essi "sanno ciò che fanno."Non è app1icabile la parola di Paolo". Avendo conosciuto che la divinità, quale che sia pensata e creduta, premia i giusti e punisce i malvagi, perché un concetto di giustizia, anche se molto  imperfetto, lo pensa ogni credente nella divinità che si è creata, o che conosce di essere vera cd unica, non compresero che chi fa tali cose è degno di morte" [Rm 1, 32],   perché essi comprendono, e ciononostante compiono la profanazione suprema".

"Lezioni sull' Epistola di Paolo ai Romani", pagg. 50-53

FEDE E SPERANZA

"Il mondo non ha più fede e perciò non ha più speranza. Il mondo non crede che Dio è Padre onnipotente. Il mondo non crede che Dio è Padre amoroso. Se sapesse il mondo come è doloroso per Me non potervi aiutare sempre e non potere sempre farvi felici! Io vorrei che i miei figli fossero tanto miei da avere solo pensieri santi e sante domande da fare al Padre, che allora le ascolterebbe sempre, sempre, sempre. Non le concederebbe sempre, ma le ascolterebbe sempre, e quando non potesse dare a un figlio ciò che un figlio chiede, sostituirebbe il dono non dato per ragioni di divina intelligenza, con cento altri conforti più grandi ancora".

"I Quaderni del 1943", pag. 234

"Il miracolo non è atto comune e indispensabile per la vita nella fede. Anzi! Beati quelli che sapranno rimanere nella fede senza mezzi straordinari ad aiuto nel credere! Però neppure il miracolo è un atto cosi esclusivamente riserbato a tempi speciali che debba cessare col cessare di essi. Il miracolo sarà nel mondo. Sempre. E sempre più numeroso più saranno numerosi i giusti nel mondo. Quando si vedranno farsi molto scarsi i miracoli veri si dica allora che la fede e la giustizia sono languenti. Perché ho detto: "Se avrete fede potrete smuovere le montagne". Perché ho detto: "I segni che accompagneranno coloro che hanno vera fede in Me saranno la vittoria sui demoni e sulle malattie, sugli elementi e le insidie". Dio è con chi lo ama. Segno di come i miei fedeli saranno in Me sarà il numero e la forza dei prodigi che faranno in nome mio e per glorificare Iddio. Ad un mondo senza miracoli veri si potrà senza far calunnia dire: "Hai perduto fede e giustizia. Sei un mondo senza santi ".

"Il Poema dell’Uomo-Dio", vol. X, pagg. 195-l96

Ora parla lo Spirito Santo: "Nel 4° dei Re cap. 7° v. 19 [nella traduzione attuale vedi 2 Re 7, 19] è detto da colui al cui braccio il re si appoggiava: "Anche se il Signore facesse delle cateratte nel cielo, potrebbe mai avvenire ciò che tu dici?". Io dico che molti sono che, anche se il Signore facesse delle cateratte di grazie nel cielo e di miracolo per rovesciarle sulla terra, molti sarebbero quelli che continuerebbero a dire. "Può esser questo? No". Il miracolo presuppone la fede. Dio dà il segno. Si manifesta. È una continua epifania per richiamare gli spiriti alla fede, speranza, carità, a Dio. Ma poi vi lascia liberi di credere o non credere. Però vi dico che il fiume di grazie pronto a scorrere, se gli uomini vi fanno diga con la loro incredulità, si volge altrove. Ecco perché la Beatissima [la Madonna, che il giorno prima aveva detto: "Se avranno fede opererò prodigi di grazie" ] mette la condizione "se avranno fede" per promettere di "operare prodigi di grazie". L’ora della grazia viene, sosta in attesa. Ma se l’uomo non la invita: "Resta con noi ", passa e non torna".

"I quaderni dal 1945 al 1950", pag. 375

"Badate, lo dico una volta ancora. Osservate i segni, voi lettori dei libri di Dio e voi semplici fedeli. I segni sono tremendi. Stornateli con la Croce. Portate fuori le croci e le mie effigi. Cacciate Satana col Cristo Vincitore. Abbiate fede. Abbiate fede. Morite di non aver fede. Vorrei che benediste ogni regione, ogni provincia, ogni città con Me Redentore. Non feste. Non è tempo. Ma vere adorazioni e pure benedizioni per liberarvi da quello che fa ossessi voi e i vostri padroni di ora e di prima".

"I Quaderni del 1943", pagg. 491-492

Ora parla lo Spirito Santo: "Nel 9° della Genesi è detto: "...porrò il mio arcobaleno nelle nubi e sarà il segno del patto fra Me e la Terra. E quando avrò accumulate le nubi (i castighi) nel cielo, nelle nubi comparirà il mio Arcobaleno ed Io mi ricorderò del mio patto... del patto sempiterno stabilito fra Dio e ogni carne che è sulla Terra". Arcobaleno: segno di pace. Arcobaleno: ponte fra Cielo E Terra. Maria, pacifico ponte che ricongiunge Cielo e Terra, Amatissima che con la sua sola presenza ottiene misericordia ai peccatori. E Dio, nei secoli avanti il Cristo, quando le prevaricazioni degli uomini accumulavano 1e nubi dei divini castighi sull’umanità dalla dura cervice e dallo spirito superbo, contemplando nel suo Pensiero Colei che ab eterno era stabilita Arca della divina Parola, Fonte della Grazia, Sede della Sapienza, pacifica gioia del suo Signore, disperse le nubi dell’inesorabile castigo, concedendo tempo all’umanità in attesa della Salvezza.

La voce della Vergine non ancor nata: "Pace! Pietà! Signor mio!". Il suo amore perfetto, la sua perfetta ubbidienza, già noti a Dio prima che la Stella purissima fosse, sacrificio d’odor soave che placava 1’ira del Signore. E, nei secoli dopo il Cristo, pace e misericordia è, per 1’ Umanità, Maria. E coll’accrescersi dei peccati e l’aumentare dei nembi dell’ira divina e dei fumi satanici, sempre è Maria quella che dirada le nubi, che disarma le folgori, che getta il suo mistico ponte all’Umanità caduta nell’abisso perché essa risalga per via soave al suo Bene.

"Porrò il mio arcobaleno fra le nubi... e mi ricorderò del mio patto". Oh! veramente 1’Arcobaleno di pace, la Corredentrice è fra le nubi, sopra le nubi, dolce astro che splende al cospetto di Dio per ricordargli che Egli ha promesso misericordia agli uomini ed ha dato il Figlio suo perché gli uomini abbiano perdono. Vi è non come dolcezza pensata, ma come realtà vera, completa, con la sua anima senza macchia e la sua carne senza corruzione. Né si accontenta di esservi adorante e beata. Ma attiva si mostra e chiama, richiama l’Umanità alla Salvezza.

L'ORA DI MARIA, QUEST' ORA

L’ arca di Noè non salvò tutti gli uomini, ma coloro fra gli uomini che Dio trovò giusti al suo cospetto. Anche nell’ora attuale, [1948] ora che sorge e dovrà scorrere tutta, e più inoltrerà e più sarà cupa di nembi, 1’Arca di Dio non potrà salvare tutti gli uomini, ma perché gli uomini, molti uomini, non vorranno salvarsi, trovare salute per mezzo dell’Arca di Dio. L’arcobaleno dopo il diluvio fu visto dai soli giusti rimasti vivi sulla Terra. Ma nell’ora presente, invece, l’arcobaleno, il segno di pace, Maria, in un sovrabbondare di misericordia sarà visto da molti che giusti non sono. La sua voce, il suo profumo, i suoi prodigi, saranno noti a giusti e a peccatori, e beati quelli, fra questi ultimi, che, come per 1’Arcobaleno di Dio 1’ira di Dio non si scatena, così per esso alla giustizia, alla fede nel Gesù in cui è salvezza, si volgeranno".

"Lezioni sull’Epistola di Paolo ai Romani", pagg. 97-99

"Ma 1’Anno Santo che verrà dovrà essere marcato da un suo carattere speciale: il carattere mariano".

È stato celebrato 1’Anno Santo straordinario nel 19° centenario della mia Passione [nel 1933]. La Sapienza infinita amerebbe che fosse celebrato anche questo altro centenario della Assunzione gloriosa di mia Madre al Cielo, e che questa celebrazione desse uno speciale carattere al prossimo Anno Santo. [Quello del 1950; infatti Pio XII, in quell’occasione ha definito il dogma dell’Assunzione di Maria SS.]. La Sapienza infinita amerebbe che fosse sentito questo dovere, questo bisogno, questa previdenza di dare carattere di trionfo mariano e perciò di incentivo al culto per Maria, Salvezza vostra, in questo scorcio terribile di questo secolo terribile nel quale può avvenire la completa apertura dei sette sigilli per punizione di Dio  al prossimo Anno Santo. Già da troppi secoli la cristianità attende questa proclamazione trionfale della Vergine - Madre, da Dio assunta in Cielo per essere gioia a Dio di cui fu Tempio vivo in terra, e Regina dei celesti cori e del popolo dei Santi. In verità molti dei sigilli sono stati già aperti. Ma guai se fossero aperti tutti, e se lo saranno!

Anticipate 1’ora del trionfo della Donna, capostipite dei segnati del segno dei servi di Dio, degli eletti la cui dimora è il Cielo. Anticipate 1’ora del trionfo di Maria, su Satana, sul mondo, la materia, la morte, vinta da Noi due volte, vinta in Lei creatura anche nel non conoscere la morte spirituale del peccato oltreché nella carne sua, che non si corruppe e che qui vive. Anticipate 1’ora del trionfo di Maria, Si uniscano agli Angeli, capitanati da Michele, gli uomini, donne, fanciulli, della Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana, perché sia abbattuto per un tempo [il Millennio di Pace] il dragone dalle sette teste, dieci corna e sette diademi maledetti: le sette seduzioni. E la Cristianità abbia tempo per riunirsi e fortificarsi nella carità e nella fede e stringersi in difesa per1’ultima battaglia.

Guai se venisse proclamata regina la donna vestita di porpora e scarlatto, cui fa trono la bestia immonda dai nomi di bestemmia, prima che sia proclamata Regina degli Angeli e degli uomini, con parola infallibile, la Donna vestita di sole, i cui piedi calcano la luna e il cui capo s’incorona di stelle.

Non vi può essere una seconda Redenzione compiuta da Me Cristo. Ma ancor una ve ne può essere per salvare dalle spire infernali un più gran numero di spiriti: quella di Maria gloriosa. Nel culto di Lei sta il segreto dell’ estrema Redenzione".

"I Quaderni dal l945 al 1950"

 

 

 

 

 

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